
Dalla prefazione di Nazario Pardini
Una vera denuncia contro l’uranio impoverito questa nuova silloge di Riccardo Mazzamuto “Patria metallo dell’inganno ui 238 (morire in tempo di pace)” fatta e costruita con sentimento e riflessione: morte, inganno, che potevano essere evitate … il linguaggio poetico scava il suo solido messaggio nel terreno friabile delle parole e la tensione che attraversano i versi sgorgano dalle situazioni richiamate che inchiodano le istituzioni in primo luogo, ma anche cittadini alla responsabilità non sempre ingenua del silenzio … Un diario di guerra in tempo di pace che denuncia la guerra e l’inutile barbarie delle continue esercitazioni, di una civiltà poco civile e troppo militarizzata. Leggere queste poesie è come vivere quello che è stato vissuto nei campi di battaglia è una poesia che cerca la verità che cerca il contenuto puro. […]
quello che accade nel silenzio e nell’ombra
per mezzo kilogrammo di pane
operazione – allied force –
hanno colpito fabbriche
industrie chimiche
depositi infiammabili
bombardati
centododici siti
uno – montenegro –
dieci in – serbia –
ottantacinque – kosovo –
compreso un petrolchimico
e una raffineria
(operai)
impegnati
in prima persona
per quello che hanno costruito
su nuvole
vitali o fatali
per tentare una bonifica
si sono ammalati
successivamente morti
per difendere famiglie
figli lavoro
dignità
per dio
che ti tende la mano
dicembre 1996
menzogne senza cielo – terra
– stati uniti – il comitato
presidenziale
sulla sindrome del golfo
pubblica un rapporto
si dichiara
che lo – stress –
è la causa principale
della malattia
ed esclude
ogni forma di contaminazione
da uranio impoverito
sull’erba c’è odore
di menzogna
febbraio 2008
vite riflesse dallo stesso destino
muore
mentre transita il cielo
con le stelle
l’archeologo
fabio maniscalco
massimo esperto al mondo
della conservazione
armoniosa
dei beni culturali
nelle zone di guerra
oscure di riflessi
era stato in bosnia
Dalla postfazione di Marilina Veca
Chi consolerà la terra?
Uranio Impoverito, veleni e menzogne di guerra nelle liriche di Riccardo Mazzamuto trattano un tema brutale, infinito, doloroso, che provoca rabbia e indignazione. Forse è per questo che l’autore ha usato il medium poetico per parlare in modo inconsueto di uranio impoverito e altri veleni di guerra – oltre la cronaca, l’analisi politica, la battaglia per la giustizia, ma in qualche modo ricomprendendo tutto questo. Nei suoi versi ritroviamo la vita e la morte di tante persone che compongono e ricompongono il loro dolore in un mosaico antico e doloroso, quotidiano e infinito … Il caso uranio impoverito è uno dei più atroci casi di omertà e di obnubilamento delle coscienze individuali. Omertà, indifferenza sociale, protezione ad oltranza dell’intangibilità delle istituzioni. Sul caso pesa l’oblio del tempo, i depistaggi, le tante inutili commissioni, le menzogne ufficiali e i numeri che non tornano […]
Riccardo Mazzamuto è nato a Livorno nel 1966, dove vive. La sua poesia è stata definita più volte “Poesia Civile” o “Anarchica” sia per i temi scelti che di forma, lui stesso aggiunge d’essere distante dal codificato e/o da mode letterarie, un anti-burocrate del “formalismo” da sostituire con la “semplificazione e l’essenzialità”. Co-Fondatore Senior di WikiPoesia ha pubblicato: Abitudini d’animo (Editrice Nuova Fortezza, 1988), prefazione di Laura Bandini; La Sorte dell’ingranaggio (Campanotto Editore, 1993), prefazione di Carlo Marcello Conti; De profundis, racconto in prosa (Gazebo, 1997, l’area di Broca), prefazione di Mariella Bettarini; La Volpe e il Gatto, poemetto civile (Lietocolle – collana SoloDieci, 2016); Diligenza del non padre di famiglia art 1176 c.c (ItalicPequod, 2018), prefazione di Angelo Maugeri; Dal ritorno al viaggio senza mediazione (Eretica Edizioni, 2019) prefazione di Mariella Bettarini; Divieto di calpestare formiche, antologia 1983-1997 poesie giovanili (Eretica Edizioni, 2021), prefazione di Nicola Vacca; Tredici giorni al rifugio (Eretica Edizioni, 2022) prefazione di Renato Minore, postfazione di Rosalba DeFilippis.
Riccardo Mazzamuto – Patria metallo dell’inganno U.I. 238
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