Ha ragione lo scrittore Arturo Perez-Reverte quando afferma che, “leggere Marcela Serrano è come scrutare negli occhi tutte le donne del mondo”. In effetti è difficile non farsi prendere per mano e lasciarsi guidare nel complesso universo femminile, Marcela Serrano è bravissima in questo; è capace di cogliere ed analizzare, a volte con un’apparente leggerezza, tutte le sfumature che compongono l’animo delle donne. Esiste un unico elemento costante nei suoi personaggi: la femminilità. Femminilità che molto spesso si ritrova a far rima con complessità.
Anche nei personaggi più umili si colgono in pieno le caleidoscopiche sfumature emozionali che ne arricchiscono gli animi, e così ci si ritrova ad essere catapultati in una nuova “dimensione” femminile e poi in un’altra ed in un’altra ancora fino a quando si avvicendano le diverse protagoniste, come avviene per esempio nel suo ultimo libro “Dieci Donne”.Io amo la letteratura sudamericana, e la Serrano l’ho “scoperta” quasi per caso, ma da allora non l’ho più lasciata, ho sempre atteso che venisse pubblicato il suo nuovo libro.Trovo che la sua capacità nel raccontare le donne, senza tenere conto di alcuna distinzione sociale, culturale, anagrafica, faccia di lei una delle migliori voci narranti del mondo femminile. Voce narrante che con garbo e senza stridore conduce il lettore anche, attraverso la storia politica del suo tormentato Paese. Spesso nel leggere i suoi romanzi ci si imbatte in personaggi molto distanti dalla nostra cultura occidentale, ma entrano talmente in punta di piedi nella nostra vita che, nel momento in cui ci troviamo travolti dalle loro storie, ci dimentichiamo completamente delle loro diversità o a volte delle loro stranezze. Quello che mi piace di Marcela Serrano è il modo che ha di farmi amare personaggi che diversamente forse non apprezzerei, sono gli stessi personaggi che chiedono di essere “ascoltati” che, chiedono di prestare loro attenzione, affinché possano provare a dispiegare le loro emozioni, e naturalmente a questo punto per il lettore è già tardi: è vittima consapevole, cosciente di essersi innamorato delle loro emozioni e di vivere con pathos le loro storie.
Non dico che questo pregio appartenga esclusivamente a Marcela Serrano, oppure che molti uomini non hanno la sua stessa sensibilità per scrutare e guidarci nel mondo femminile,ma credo personalmente che quando gli scrittori arrivano a tanto, hanno raggiunto gran parte delle aspettative del lettore che, desidera essere portato per mano verso luoghi lontani, non importa dove, ma sicuramente importa come …
Molto bello questo libro anche se non amo particolarmente la Serrano
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