La poesia non si spiega. È. Un soffuso alitare del tuo io, il respiro contiguo della tua anima, la levità impalpabile del profumo …una rosa è una rosa perché poesia vi è racchiusa; che profumo di rosa, che profumo di poesia. Trascende l’oggetto, esula da schematiche classificazioni, si innalza sulla materialità. Immediata nella percezione, inafferrabile nella descrizione. Poesia è l’acqua salmastra che inonda le mie narici del tuo odore… Poesia non ha definizione, poesia è astrazione, poesia è sensazione. Poesia non è routine, poesia non è ovvietà, poesia è sogno impossibile che accarezza l’anima oltre il tangibile. Scolpita nell’aria, incisa nel cuore, poesia tu la senti, poesia non la discuti. Poesia ti scava dentro quando tu la trovi. Poesia fa male più di un fendente. Poesia sa essere balsamo. Poesia tu la ingoi senza saperlo, la ingurgiti e la vomiti se ti appartiene. Poesia ti sbrana più una belva, ti ammalia più di una stella …e scudisciate al tuo corpo dormiente in quell’onda sferzante che scuote.
Dalla gioia che ne ricavi, come un archeologo a ogni nuovo reperto, tu la riconosci.
Parole palpitano, intrise di intensità difficilmente traducibili, che solo la poesia per magia (Mallarmé) riesce a dire.
..non sapevo come sarebbero venuti fuori, i versi risuonavano spontanei.
La poesia, affinché abbia un positivo ascendente, va “ascoltata” perché non è direttamente proporzionale a un intimo lindore; può innalzare, ma ne ha le stesse possibilità di diniego assoluto.
Materializzata nella poetica la poesia sigilla la sua esistenza.
* « Da 'Lascia che parli il respiro' ( http://ainsi.wordpress.com ) » http://ainsi.wordpress.com/2008/05/08/la-poesia-canto-dell-anima-caterina-accardo
che dire Rina dopo questo che ho letto? Non dici ovvietà, non fai routine, scavi dentro chi ti legge fino a quando non trova corrispondenza nelle tue parole. Tu stessa diventi poesia quando scrivi. Grazie.
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Grazie mille Peppe. Questo pezzo l’avevo scritto tempo addietro, se clicchi sul link risali alla data originaria. E lo sento ancora mio …scritto di getto, e perciò risponde al mio reale sentire.
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Sembrerebbero frammenti che composti fanno emergere una “dichiarazione di Poetica”, ma anche d’amore per la poesia. Sì, la poesia non si spiega, viaggia per altre frequenze, come la fonè…dunque la si “ascolta”, un esperienza a mio avviso audio-visiva,con la capacità magico evocativa della parola. Ma quello che più mi trova in accordo con la Tua concezione è il fatto che la parola poetica vuole e deve eccedere il linguaggio comune, crearne un’altro per “costeggiare” l’indicibile, l’incomprensibile che da sempre ci abita e ci riempie di tormenti, dubbi e stupori. Un segno che si muove sul limite e che varia, e non può essere fissato, ché altrimenti non sarebbe nelle “cose vive”.
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Eh sì, Antonio. La poesia rivela quel che può restare muto ad ogni altro dire. E forse è questa la sua forza. Ciao, grazie di aver letto, e così ben detto…
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Bellissimo brano, che si potrebbe definire una dichiarazione breve di poetica. Complimenti vivissimi a Rina!!! Sembra di intenedere che per la poeta la poesia sia un fatto ontologico, anche se si materializza attraverso l’esperienza del quotidiano, della vita, nelle sue gioie e nei suoi dolori, poesia come la religione nel tendere all’Assoluto. La poesia non si spiega, dice Rina e, potremmo aggiungere, questo accade perchè proviene da profondità che il giorno non conosce, da quello che i Greci chiamavano musa, i cristiani chiamano Spirito Santo e gli psicoanalisti inconscio, per dirla con Borges. La poesia come esperienza totalizzante attraverso le sensazioni della materia della realtà. R. Piazza
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Un’autorevole presenza qui che mi rende omaggio è per me fonte di gioia …Raffaele Piazza, poeta e critico, che saluto caramente.
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