Case

Prima casa

*
Un vezzo da padrone
l’entrata dalla porta di servizio
piume smorte legate alla cintura
poi messi a terra fogli di giornale
un ultimo volo senza fiato
grave in discesa
verso i segni neri.
Dalla stessa porta entrava la zia
che con voce dimessa e gesti scarni
misurava lo spazio dove noi
masticavamo i pasti.

*
Stanze troppo ampie
geometrie in dissesto mobili
scostati e poi lo specchio
la cornice che ferma la bambina
la voce che la chiama
e un’idea di chiarore dalla piazza.

*
Stanze grandi e fredde
passi perduti nel corridoio scuro
una teoria di porte
e dopo
un altro mondo
un tocco diverso delle mani
indugi da padroni sugli arredi.

*
Mia madre per sé
inventa un gatto nero.
Graffia lacrime
acquattato in corridoio.

La casa fiorita

Una linda poesia dei tempi andati
era la casa della zia
odorosa di lavanda e confetti
alla parete l’autoritratto
del prozio disperso
e cascate di luce meridiana
in abbaglio alle risposte.
Un seme di grazia
piantato in controluce.

Il discendente

Mi sia guida l’astro che discende
luna mia tradita luna stanca
che rischiari la strada dell’attesa
e vegli la ricerca quotidiana

Traslochi

Accatastata l’ora, i gesti, il fiato
mi tiene un silenzio di rovine
io come rune
ne raccolgo i segni
benedico la mancata congruenza
la linea di una vita riannodata
la geometria inattesa.

polli

Dichiarazione di poetica

La poesia è per me preziosa e necessaria, è arte e respiro. Penso che sia allenamento del cuore, educazione- nel senso etimologico del termine, a portare verso l’altro la nostra umanità; riconoscimento e rispecchiamento di ombre e luci in un dialogo continuo con gli altri e il mondo. Se la poesia è visione, essa è proiezione e memoria, ricordo, dedizione e studio, sapienza e conoscenza: chiama a sé l’emozione e il sentimento come pure il suono, il ritmo, la forma, la scelta e il calibro tra ciò che dice e ciò che tace perché chi legge la faccia sua. La poesia è di tutti, la poesia è un diritto, un diritto giustamente esigente: non per il progresso ma per il riconoscimento dell’essenza. Ma la nostra essenza, è incompiuta, per questo per scrivere poesia ci vuole coraggio, il coraggio di guardare nell’abisso, di riaprire le ferite, di andare oltre, di coltivare un anelito inesauribile o una nostalgia senza approdo.

CRISTINA POLLI ha esordito con la silloge Tutto e ogni singola cosa, Edilet, 2017, vincitrice del concorso “L’albero di rose” 2019 e Premio della Giuria nel concorso “Città di Grosseto – Amori sui generis” 2019.
Nel 2020 ha pubblicato il poemetto Quando fioriscono le tamerici, FusibiliaLibri e nel 2021 la silloge Distrazioni, Edilet, classificatasi al terzo posto del Premio Città di Latina 2022.
Finalista in vari concorsi letterari, medaglia d’onore al Premio Internazionale Don Luigi di Liegro 2020 nella sezione poesie singole inedite con “La sorte e oltre”, sue poesie sono comparse in vari blog e siti letterari. È presente nelle antologie Manum Porrigas, Librido 2017, e Haiku tra meridiani e paralleli, FusibiliaLibri, 2020. Cura un blog personale aperiodico: https://cristina-polli.blogspot.it .
Case, Il Convivio Editore, collana Ormeggi, ultima opera pubblicata, si è classificata seconda al Premio Carrera 2023.
Sue note di lettura a opere di poesia sono state pubblicate sui litblog Poetarum Silva, Poeti del Parco, Carteggi letterari, ParolaPoesia e sul sito della casa editrice Edizioni Del Faro.


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