DZ

Non sappiamo; ignari camminiamo.
Qualche lampo in lontananza
davanti a noi, i nostri occhi impressionati
come dal flash di uno scatto: continuiamo
a volte come se la mente avesse capito,
a volte come se fosse stato un abbaglio
della notte
o un sogno.

(tratto da Piccolo taccuino occasionale, Edizioni Ensemble, 2020)

La Poesia, come la Letteratura in generale, è Traduzione di una Realtà. Atto Primo, Teatro della Creazione. È il primo incontro dello Sguardo con il Mistero. Da qui nasce la Conoscenza, che cammina col Tempo e restituisce Visione al Mondo. La Pagina diventa allora testimone di uno sfioramento o una collisione. Materie, simboli, oggetti, concetti – le varie emanazioni dell’essere stavano già lì, dormienti, aspettavano di essere guardate e nominate. Il Poeta è colui che sigilla i segni, si volta come Orfeo, le nomina, le restituisce all’Esistenza dando loro forma, una «voce d’inchiostro», Materia metafisica della Coscienza. Resta fedele a sé stesso, ma si riconosce uno e multiplo in un percorso binario, risalendo all’Altro partendo da sé, ritornando a sé iniziando dall’Altro.

La solitudine di Fedra

Notturno. Calza il coturno
la sua voce.

Fedra è lì nel vivaio
e si pugnala il cuore.
Non può avere quanto
la mente e il corpo
le dicono di amare.
Le resta solo naufragare
nel rosso sangue
che langue
di un assurdo amore.

Breeze

The catspaw ruffled over the large lake.
And I thought I’d never make up my life.
So gentle and moving, the sky stands
over the mind, beneath the line.
Swans swimming in the desert water
Do say the white and the death.

Brezza

La brezza, leggera, increspò il grande lago.
E pensai che mai avrei inventato la mia vita.
Così mite e toccante, il cielo si erge
oltre la mente, sotto la linea.
Cigni che nuotano nell’acqua deserta
dicono il bianco e la morte.

Catspaw, lett. zampa di gatto. Il nome dato ad un’increspatura sull’acqua che indica un alito di vento durante la quiete.

«Resigned»

The sconce was flaming shadows
on the yellow wall;
upon the open book the blows
coming from the hall.

A soul was hovering around
the cold empty floor;
nobody knew the lonely ground,
with windows and door.

But you have sound knowledge
of the devoided sense;
it’s not for our usage
to practise defence.

Rassegnazione

Il candelabro fiammeggiava ombre
sul muro ocra;
sul libro aperto soffi d’aria
dalla remota sala.

Un’anima vagava d’intorno
su un vuoto e freddo pavimento;
ignorato il solitario assito,
le porte e le finestre.

Ma del senso svuotato
tu ne sai abbastanza;
lo sai, praticar difesa
non è la nostra usanza.

I testi Breeze e «Resigned» sono autotradotti


Davide Zizza. Crotone, 1976.
Osserva, legge, annota, traduce, non sempre nello stesso ordine.
Lavora sugli scarti delle sue scritture come forma di allenamento e attenzione.
Il resto (la biografia umana e cartacea) è una nota a piè di pagina*.
Ma di umano c’è solo la carta.

*Opere
Dipinti e Introspettive (Rupe Mutevole, 2012).
Ruah (Edizioni Ensemble, 2016).
Piccolo taccuino occasionale (Edizioni Ensemble, 2020).


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