Dalla prefazione di Elio Grasso:

[…] Le parole di questa raccolta sanno che non possono svanire nel nulla, è una consapevolezza orientata dall’autrice fin dove la realtà può ancora difendere i nomi delle cose, e i nomi non nascosti dei testimoni familiari. Ogni lettera si trasforma in figura che vale la pena offrire al lettore, l’oggettività è ancora presente, tanto che “rarefazione” non è un tragitto verso l’inconsistenza, ma il farsi largo fra l’inutilità imperante. Essere concisi, come le pietre di ponti e mura centenarie, è un accordo ben definito fra l’emozione, il ricordo dei padri e la giustizia scambiata fra il verso e i luoghi di cui si sta parlando. Non si tratta solo di stile, ma di offrirsi alla strada per scoprire dove sta il punto di forza che unisce le vicende esistenziali alla visione indipendente della poesia.

Tra pensiero e pensiero –
fuori dall’abbazia l’esatto sentire
ed erba rossa attendono
pioggia crepuscolare.

Siamo io e te, padre.

*

La scintilla del tuo nome risplende
ancora e ancora:
punta tra le pleiadi
fuoco cornice di desiderio,
la fiamma è un petalo d’oro.

*

Continuo a vedere le finestre in cortile riflesse nella mia, le tende scolorite dal sole e qualche pianta di aromi sui davanzali. In viaggio verso casa sfilavano le abitazioni dei paesi di provincia. Gli indumenti messi ad asciugare, svuotati della presenza. Mi sono stesa dall’altro lato del letto e ho guardato quello che vedevi tu. Ho guardato con i tuoi occhi.


Gisella Genna è nata nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Giornalista e docente, si occupa di moda. A marzo 2020 ha pubblicato la sua prima raccolta in versi Quarta stella (Interno Poesia), terza classificata al Premio Città di Como e finalista al Premio Europa in Versi 2021. Sue poesie sono state pubblicate su blog letterari e riviste online e cartacee. Ha curato la rubrica Il tempo della poesia per Tortuga Magazine.


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