*

ci parleranno una sera gli anni

ci parleranno una sera
gli anni
e noi guarderemo allora
se la stanza avrà quel colore
e gli occhi
che molta vita prima
avevamo immaginato

o se tutto sarà mutato

forse non ci parleranno una sera
gli anni:
ma un mattino, dopo un’alba bianca
più bianca d’ogni altra alba
senza le ore del giorno fatto
                                          per imbrunire

quando il rimpianto non trova
il carro per esser rimorso
resta
         ferita senza sangue

*

mi incontrerai ancora

mi incontrerai ancora
se saprai vedermi
in una foglia
che il tuo piede
non avrà voluto
calpestare
per averla notata
lei tra le altre
morta tra le morte
ma lei

*

il cielo oggi non sta in piedi

il cielo oggi non sta in piedi

e tu provi ad ingannare
la rupe capovolta che ti insegue
scartando di corsa
il passo
su un piano che non inclina

non è dietro il baratro

ma alto

l’asino che mola
intorno la pietra
scava un solco
di terra battuta
(e qui, e in ogni limitar di Portogallo):
c’è spessore nell’uso

e morale
               è spinta alle stelle
in proporzione perfetta
a quel grado
d’humiltà che piega
                                   piega il ginocchio
profumato d’erba e fieno
o calice amaro

*

per le rose di Ingeborg

di luce in luce
porta il cielo sulla terra
felicità che opprime il petto
e un fiore puro
di ciliegio albeggia
oltre il lago dove si specchia
e – prima dell’incendio –
anche le rose silenziose di Ingeborg

se Felician può saperla
nuvola
tra le nuvole sopra i boschi

*

exit

congeleremo le parole, tutte
che si induriscano
come la pietra di Mandel’štam

su di essa riposeremo
come facevano sui cuscini
di sasso i santi
e con piccole schegge
faremo mercanzia
per mangiare solo pane
bere solo acqua
ma darne a chi ha fame e sete

le parole formeranno
ogni giorno, ogni notte
il nostro totem di superba umiltà
in esilio volontario
e saremo prostrati alla sua radice

nudi come bambini nudi

il dolore grida o è muto
non ha le parole

dovremo essere il nostro silenzio

*

Nina Nasilli, al buio dei nodi anfratti, nota di Alberto Bertoni, Book Editore, 2016

Nina Nasilli è nata a Rovigo nel 1968; vive e lavora a Padova, dove si è laureata in Lettere classiche e ha avviato il laboratorio-studio “Atelier Interno 7”. Ha tenuto importanti mostre in Italia e all’estero; collabora con poeti e scrittori alla realizzazione di edizioni d’arte. Dirige per Book Editore la Collana d’arte “parolatracciaparola” e la Biblioteca del Vernacolo “foglie e radici”. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni: dalle edizioni di “Pulcinoelefante” ai libri artistici So che sei bella, anima mia! (Il Prato, 2008) e Uovo nudo (Book Editore, 2013); dalla cartella d’arte Il cielo oggi non sta in piedi (Book Editore & Stamperia Barbato, 2014) ai libri di poesia Imperfezioni moleste. E oltre (Il Prato, 2008), TRA.DIS.CO trame di disprezzo coerente e licantropo (Book Editore, 2010), Oasi criptate (con M. Gadez e P. Garofalo, Il Foglio Letterario, 2012), Parabola d’amore (racconto in versi per il teatro, Book Editore, 2012), al buio dei nodi anfratti (Book Editore, 2016, Premio “Città di Marineo”), Tàşighe! (in dialetto veneto, Book Editore, 2017, Premio speciale “Pontedilegno”, Premio “San Vito al Tagliamento”), Prossimità (Book Editore, 2019) e Cronotopo blue (Proget Edizioni, 2021). Ha curato, tradotto dal latino e illustrato il volume Dittochaeon (Doppio Nutrimento) di Prudenzio (Book Editore, 2018).


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