*
Dare le spalle al passato, agli inceneritori,
allo sporco dei marciapiedi che soffoca i rumori.
Mi fermo alla voce delle chiese,
un vuoto in cui accogliere la verità
e non tradire.
In mezzo alla nuda bellezza dei gesti,
la mano che tocca
non ha ribrezzo delle spoglie animali.
Mi inchino al lutto, alla perdita
di ogni visibile orpello, pure così necessario.
Dimentico le cose diluite nel naufragio,
il conosciuto in mezzo al vuoto,
di statua intangibile.
*
Forse il termine delle cose
è il piccolo osso sulla nuca,
la nocca di un indice
che dal buio chiede di aprire.
Bussare incastrati nel tempo
una pretesa carezza.
*
Quale rumore spande la sua forza,
batte i colpi nella gola
e i vuoti sono un calendario dell’avvento
un personale conto alla rovescia per ciò che stato.
I gatti si muovono la notte con gli occhi,
vanno dove non andrei, nei covi dei ragni
e di tutte le bestie che popolano il mondo,
fino ai buchi dei ricordi,
nella bocca di parole impotenti
a scrivere ciò che è stato.
È lì che più di tutto vorrei andare.
*
La senti questa vora che tradisce,
sulla bocca dove cade il conto delle ore
è orma impressa e distrutta,
l’amore dei nostri deboli intenti.
Lasciarci scomparire.
All’occhio velato e a quello rapace
emergere come larva,
bozzolo che nutre la volontà.
Con i denti aggrapparci al fiore
e strappare i petali come bocconi.
*
La certezza di essere salvi,
con la breccia del sangue sul pallore
si divide il marmo.
Nella frattura la radice strappata
sembrava morta,
sembrava non attecchire la solitudine.
Si cresce ignorando di proposito
le armi, cosa si nasconde dietro le cortesie,
cosa anima gli altri.
Gli altri,
una parola e la sua voragine,
una mortale separazione.
*
Mara Venuto, Vora, prefazione di Giovanni Laera, peQuod, 2023

Mara Venuto è nata a Taranto nel 1978, vive a Ostuni. Tra le sue pubblicazioni: i monologhi teatrali Leggimi nei pensieri (Cicorivolta Edizioni, 2008), The Monster (Edita Casa Editrice & Libraria, 2016, testo finalista al Mario Fratti Award 2014 di New York per la drammaturgia italiana); le raccolte poetiche Gli impermeabili (Edita Casa Editrice & Libraria, 2016), Questa polvere la sparge il vento (Edita Casa Editrice & Libraria, 2019), La lingua della città (Delta 3, 2021) e Vora (peQuod, 2023). Ha curato e pubblicato numerose antologie, tra cui un ciclo di volumi al femminile; è inclusa in molte opere collettive di poesia, prosa e teatro. È presente in volumi critici dedicati alla poesia italiana femminile. Suoi testi originali e corti teatrali sono stati rappresentati con buon riscontro di pubblico e critica; sue poesie sono state tradotte e pubblicate in otto lingue. È stata ospite di Festival internazionali di Poesia, tra cui: IX Festival di Poesia Slava a Varsavia nel 2016; XV Festival Trirema e poezisë Joniane a Saranda (Albania) nel 2021; XXVI Festival Ditët e Naimit a Tetova (Macedonia) nel 2022.
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