*
Dice che non c’è addio nelle asole
e asola allora sia:
poca materia intorno e vuoto.
Sia passaggio e allaccio
sia lo spazio dell’abbraccio
sia pertugio e rifugio
sia il chiuso
esposto alla parola.
*
Gli abbracci vuoti,
da braccia nude,
senza niente in mezzo.
Solo abbraccio.
Solo contrarsi di muscoli e tendini,
solo flettersi della pelle
sulla pelle di ciò che è carnale e basta,
in comunione con l’attimo del concepimento.
Vita sottratta alla morte – questo è nelle parole,
aratro sulla carne a scavare solchi complici
del potenziale elettrico del cuore.
*
Qui stanno gli anni, le storie inconcluse,
gli sguardi senza più coraggio,
le assenze dentro i sogni
o le troppe presenze ancora
ancora senza degna sepoltura. Per questo
sarebbe meglio cambiare il pensiero
ora che è cambiato il millennio
e il silenzio si è fatto più fitto
e le parole avvizziscono
così che si diradi questa luce bruna
e la paura sorrida di sé
e sollevi il capo dal risentimento.
*
Sommale le storie, fanne cifre aguzze
come gli anni di quelli vissuti
sulla capocchia di uno spillo;
prendimi il fiato, la rincorsa;
trattienimi dentro silenzi
in ascolto delle radici,
del crescermi dell’anima
mentre scrivo per sapere cosa è natura
e cosa è sostanza e come fa a essere buono
un frutto o un uomo.
*
Non so quale felicità avremmo vissuto,
o quale guancia avremmo offerto all’offesa
se felicità c’è stata, se c’è stata offesa.
Così lo scrivo, ne faccio segno,
per capire come si spiega l’albero la potatura,
il papavero lo strappo
i bambini il tempo e lo spazio:
– dove va la notte quando è giorno?
– mezz’ora è tanto o poco?
O come si spiega il vuoto degli esseri
che ci stanno accanto come un’assenza
o il senso irsuto della vita,
il suo difficile che diventa facile
quando cominci ad amare.
Lucianna Argentino, L’ospite indocile, nota di Anna Maria Farabbi, Passigli, 2012

Lucianna Argentino è nata nel 1962 a Roma, dove vive. Dagli anni novanta si occupa attivamente di poesia come organizzatrice di rassegne, letture pubbliche, presentazioni di libri e con collaborazioni a diverse riviste del settore. Sue poesie sono presenti in numerose antologie e blog. Ha pubblicato i libri di poesia: Gli argini del tempo (ed. Totem, 1991); Biografia a margine (Fermenti Editrice, 1994), prefazione di Dario Bellezza e disegni di Francesco Paolo Delle Noci; Mutamento (Fermenti Editrice, 1999), prefazione di Mariella Bettarini; Verso Penuel (Edizioni dell’Oleandro, 2003), prefazione di Dante Maffia; Diario inverso (Manni Editori, 2006), prefazione di Marco Guzzi; L’ospite indocile (Passigli, 2012), nota di Anna Maria Farabbi; Abele (Progetto Cultura, 2015), introduzione di Alessandro Zaccuri; Le stanze inquiete (La Vita Felice, 2016); L’ombra dell’attesa (Macabor, 2018); In canto a te (Samuele Editore, 2019), prefazione di Gabriella Musetti; La parola in ascolto (Manni Editori, 2021); La vita in dissolvenza (Samuele Editore, 2022), prefazione di Sonia Caporossi. Quest’ultimo lavoro (quattro poemetti-monologhi) è stato musicato dal chitarrista Stefano Oliva e presentato in vari teatri, associazioni culturali e festival.
Scopri di più da larosainpiu
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

