L’egoista

Il desiderio secondo Ballard

Il desiderio è soggetto,
slegato dalla realtà piega le sbarre
i bonobo escono inosservati dalle gabbie dello zoo
e si fottono allegramente
l’un l’altro
nei giardini adiacenti alle scuole primarie.
Bambini distratti dai loro giochi
lasciano sciogliere i coni gelato,
il gusto fragola si squaglia tra pollice e indice.
Quando le guardie accorrono
non resta che portarli alla bocca.
I fucili narcotici sventagliano un po’ di calma
ma il contatto con la lingua accende una scintilla,
nelle loro piccole menti
s’illumina una porzione di futuro possibile.
Alcuni scoppiano a piangere
mentre le scimmie si disperdono tra i palazzi.

***

L’egoista

La presa della tua mano
è un’astrazione
un po’ troppo grande
un po’ troppo profonda
di te desidero me stessa
la curva delle ciglia
la curva della schiena
la smorfia sulle labbra
l’arco della lingua
la piega delle ginocchia
le corse dello stomaco
su per le scale l’azzurro che circonda il nero
degli occhi, mai così belli
mai così scuri.

***

Anaïs e Henry – Sinossi

Il nostro amore
è un arcano dagli spigoli elettrici
a cui offro i gomiti
con generosità
ho mandato in tilt abitudini quotidiane,
lustrato l’argenteria con il piede in due scarpe,
introdotto la nomenclatura binomia
come prassi corrente
categoria generica “puttana”, nome specifico “tua”.

***

Il male necessario

Il male necessario

La vita e la morte mi tirano per i capelli
codini d’infanzia troppo stretti,
rompete le righe dove potete
lasciatemi la tenerezza dei luoghi nascosti.
Per indovinare chi sono
dovete guardare là dove non arriva quasi mai il sole,
nell’ombra pallida dietro alla piega dell’orecchio
troverete una gioia scostante
che oscilla per la voglia di perfezione
sull’asse di un mondo scombinato e distratto,
vedo un tramonto splendere
fiero dei suoi occhi brucianti di pagliuzze e travi.

***

C’è una purezza dell’amore
che non so toccare
è coperta dalle trapunte dell’inverno,
dalla furia delle ossa
che sgomitano e tagliano la pelle
per uscire al cielo.
Le scale sul retro sono sempre male illuminate
il fondo umido è lascivo,
se la ride dei passi falsi e gode
delle ferite fresche.
Sto seduta su un gradino strabico
un occhio al malleolo che spunta
l’altro fisso a un bambino che passa.
Cammina con le mani minuscole chiuse al petto
in attesa di farne qualcosa
si guarda intorno.
Dimmi del dolore che porta la quiete.

***

Polaroid

L’uomo della casamatta

L’uomo della casamatta
si ripara tra le pietre in cerca di silenzio
esce solo nei rari momenti di quiete
sulla spiaggia nera
neppure la sabbia trova nascondigli.
Il vento sull’isola soffia in tutte le direzioni
serve a poco raccogliere i capelli
il destino qui
cambia continuamente rotta
e le parole non dette
tingono l’oceano di petrolio.


Laura Boerio esperta di comunicazione online e offline collabora con aziende impegnate in ambiente digital e tecnologia. È giornalista pubblicista, ha firmato per numerose testate locali in Piemonte, per La Stampa e per Corriere della Sera Economia Nord Ovest. Inoltre ha curato per diversi anni la redazione di un magazine dedicato al Tessile & Abbigliamento. L’egoista è il suo libro di esordio, tuttavia si occupa da vicino di letteratura da molti anni, fin dal suo master biennale alla Scuola Holden di Torino, e nel tempo ha seguito svariati laboratori di scrittura (narrativa e poesia). Una selezione di poesie contenute in questa raccolta l’ha portata tra i finalisti del premio InediTO Colline di Torino 2022. 


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