*
Un ciclo, la vita
Qualcosa si radica duro nella terra,
qualcuno lo tiene stretto
lo afferra nel poco della notte,
nel foglio sbiancato
per il troppo sopportare.
Qualcosa sfugge alla parola
e resta cocciuto dentro al gran mutare,
a tutto questo andare a cumuli
di roba rosicchiata in morsi
piccoli e continui
e resta, in questo gran rovinare
verso un punto.
E noi incolpevoli e nudi,
solo un poco più magri ad ogni passo,
scendiamo fradici
in un’allegria di birra e giorni
…
e tutto tiene, solo nel silenzio.
*
Calendario dell’addio
Nella stanza si scrive piano
– l’assenza,
un bianco enorme dove prima c’era
la cornice.
Il buio ora ha riempito le stanze,
il segreto tra le crepe,
dove ci sono occhi e i denti
a dire la ferita.
Ci salva l’ombra lunga,
sino al sorriso perduto quel giorno,
una verità nuda, senza riserva.
Resta il calendario degli addii,
una legge muta che unisce i figli e ci fa
– padri e madri
nel nostro gran passare.
*
Memento
Quando tutto sgretola, slitta via
il perimetro e ogni geometria,
la vita oscilla avanti e indietro,
senza sosta.
Resta la voce che ci fa
– timidi e terribili,
una forma antica che ci tiene
con i piedi infilati nella storia
e ci fa eroi
dentro la pietà che ci rimane.
Dentro il bianco, i nomi.
*
L’origine
Nessuno scorda la terra dove
ha imparato il passo,
la fuga e l’abbraccio senza fine.
Nessuno.
Dopo, nel tempo che sarà
ripetiamo solo l’attimo
quel sempre, ogni volta.
Solo quel punto è la casa dove
tornare ogni sera
e l’ultima che verrà, quando sapremo
l’ombra di spalle.
Questa l’eredità incisa nella pietra.
*
Nella povertà
Avere sete,
senza la bocca per bere,
una fame di parole
per alzare mondi
e non sapere dove mettere
– le fondamenta.
Vaghiamo
senza carte di viaggio,
senza una lingua
per dire – il taglio.
Nella povertà custodisco
la gioia dei sopravvissuti,
la gentilezza degli esiliati,
quelli che seminano
grano per il dopo.
*
Gabriela Fantato, Terra magra, prefazione di Ivan Crico, Il Convivio Editore, 2023

Gabriela Fantato è nata nel 1960 a Milano, dove vive. Docente di Lettere al Liceo Linguistico Manzoni di Milano, poetessa, critica, saggista. Ha pubblicato le raccolte poetiche: Terra magra (Il Convivio Editore, 2023), La seconda voce (Transeuropa, 2018), L’estinzione del lupo (Empiria, 2012), A distanze minime, in Almanacco dello Specchio (Mondadori, 2009), ora in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012); The form of life, trad. E. di Pasquale (Chelsea Edition, 2012), Codice terrestre (La Vita Felice, 2008); Il tempo dovuto. Poesie 1996-2005 (editoria&spettacolo, 2005); Northern Geography, trad. E. di Pasquale (Gradiva Publications, 2002); Moltitudine, in Poesia contemporanea. Settimo quaderno italiano, a cura di F. Buffoni (Marcos y Marcos, 2001); Enigma (DIALOGOlibri, 2000) e Fugando (Book Editore, 1996). È presente in varie antologie, tra cui: Bona Vox, la poesia torna in scena, a cura di R. Mussapi (Jaca Book, 2010) e Meglio qui che in ufficio, aforismi – epigrafi, a cura di A. Schatz e M. Vaglieri (Rizzoli, 2009). Ha curato con Luigi Cannillo La Biblioteca delle voci. Interviste a 25 poeti italiani (Joker, 2006) e diretto la rivista di poesia, arte e filosofia “La Mosca di Milano”. Per il teatro ha scritto i libretti in versi: Messer Lievesogno e la Porta Chiusa, La bella Melusina, L’elefante di Annibale, Enigma-i Tarocchi e Ghost Cafè, andati in scena nei maggiori teatri italiani.
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