Come dichiarazione di poetica potrei privilegiare più di un aspetto, la poetica si modifica, si allinea, si redime, si capovolge, si smentisce, si rivela. In questa occasione citerò due elementi, il movimento, esplicitato nei testi, e lo sguardo, inscindibile dalla configurazione del movimento stesso. Uno sguardo esterno e al contempo interiore, che si volge da una direzione all’altra, in una continua osmosi contemplativa e tradotta in azione attraverso la scrittura.
Uno spicchio di luna è dietro,
una porzione di sentimento,
non vi è pieno, non vi è intero,
quando la vedo non vi è eco,
in uno spazio del cielo
ritrovo il punto fermo,
per un momento,
senza saperlo,
l’illusione appare.
***
La luna felliniana
sulle Terme di Caracalla
ondeggia dimezzata
col suo tempo siderale –
l’iride del suo sguardo
mi stordisce dall’alto –
le rivolgo l’occhio
e con vivo slancio
spicco un balzo.
***
Solo dopo ho pensato
che avrei voluto uno scatto;
voltando l’angolo
in un giorno di vento,
vedervi mano nella mano –
ramo e mano, frutto e tempo –
poiché la vita è un movimento –
il nostro imbatterci in una sequenza
senza nessuna macchina da presa.
Flavia Tomassini (Roma, 1985) ha pubblicato nel 2008 la sua prima silloge poetica “Muschio e Selva”. Suoi inediti sono presenti in rete su blog letterari e riviste. Due testi sono apparsi nella rubrica “La Bottega della Poesia”, su La Repubblica. È presente nell’antologia “I Poeti del Centro Italia” Vol.5, edita da Macabor Editore.
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Come dichiarazione di poetica potrei privilegiare più di un aspetto, la poetica si modifica, si allinea, si redime, si capovolge, si smentisce, si rivela. In questa occasione citerò due elementi, il movimento, esplicitato nei testi, e lo sguardo, inscindibile dalla configurazione del movimento stesso. Uno sguardo esterno e al contempo interiore, che si volge da una direzione all’altra, in una continua osmosi contemplativa e tradotta in azione attraverso la scrittura.