*
Qui c’è aria di aldilà,
di più non so dire.
Qui sembra tutto finito
e se mi dicessero
che il vento è il mio fiato
ci crederei stringendomi a me
per l’ultima volta.
Invece domani mi sveglierò
alla solita ora
da questa morte provvisoria
che viene a parlarmi
di notte, quando si annoia.
È discreta, non mi chiede
di seguirla nel crepuscolo cinereo
sa bene che si nasce e si muore
più volte senza scongiuri
fino all’alba.
La morte entra ed esce da me
mi acquieta, non ne ho paura
*
Svapora il fumo notturno
all’interno degli androni
per i sonnambuli della riviera
che hanno gli zigomi scavati
e un profilo più affilato.
Il grigio dell’aria non si riempie
per i sogni incorporei
degli uomini di mare,
schiusi come i gusci
delle vongole tra le reti
*
Dentro di me c’è un cuore magico
nella casa di Jorge Luis Borges
specchiato nel suo doppio
un volto che mi assomiglia
il segno di una ruga sotto l’occhio.
Il poeta avrà un gatto tra le mani
e salirà da una crepa del pavimento, cieco
libero del suo corpo, ma con più udito
e un sorriso che lascerà aperta ogni porta
il confine tra ciò che accade e ciò che non siamo
*
Non toglierò la mia tua ombra di dosso
se non sarò pronto per andarmene.
Ho scritto così tanto sulle scomparse
che quando succederà la signora morte
esperta dei cambi di scena
mi farà un inchino
*
Fabriano, novembre 1983
XVI
Il poster di Giorgio Chinaglia mi aspettava
con la confidenza del tubetto di dentifricio
dei maglioni macchiati di caffellatte.
Ero di questo mondo e di un altro
tornato più magro, bronzeo
in un’altra casa, la stessa casa.
Il rumore dei motorini truccati
la confidenza nella nebbiolina di novembre
la prima nostalgia di tinte forti
riconosciute nell’albero di albicocche
nell’orto del vicino più invecchiato
*
Alessandro Moscè, Per sempre vivi, prefazione di Mario Famularo, Luigi Pellegrini Editore, 2024

Alessandro Moscè è nato ad Ancona nel 1969 e vive a Fabriano. Ha pubblicato le raccolte poetiche L’odore dei vicoli (I Quaderni del Battello Ebbro, 2005), Stanze all’aperto (Moretti & Vitali, 2008), Hotel della notte (Aragno, 2013, Premio San Tommaso D’Aquino), La vestaglia del padre (Aragno, 2019) e Per sempre vivi (Luigi Pellegrini Editore, 2024). Ha pubblicato il saggio narrativo Il viaggiatore residente (Cattedrale, 2009) e i romanzi Il talento della malattia (Avagliano, 2012), L’età bianca (Avagliano, 2016), Gli ultimi giorni di Anita Ekberg (Melville, 2018, finalista al Premio Flaiano) e Le case dai tetti rossi (Fandango, 2022, Premio Prata). Tra le altre pubblicazioni, l’antologia di poeti italiani contemporanei Lirici e visionari (Il lavoro editoriale, 2003), i libri di saggi critici Luoghi del Novecento (Marsilio, 2004), Tra due secoli (Neftasia, 2007), Galleria del millennio (Raffaelli, 2016), l’antologia di poeti italiani del secondo Novecento The new italian poetry (Gradiva, New York, 2006) e la biografia Alberto Bevilacqua. Materna parola (Il Rio, 2020). È tradotto in varie lingue e collabora con quotidiani e periodici.
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