Cos’è la poesia? Se ponessimo questa domanda ad un poeta non avremmo mai una risposta univoca.
Chi scrive versi lo fa sempre per una ragione personale, intima, per qualcosa di indefinibile che ci sollecita ad avere fiducia nelle nostre parole ed anche di questo foglio bianco al quale consegniamo la storia di quel viaggio dello spirito nei tormenti e nella breve gioia, intrapreso ogni volta che ci accostiamo alla poesia, da poeti o da lettori: nell’uno e nell’altro caso, io credo che la poesia arrivi a rivelarci la nostra stessa natura, svelandone l’essenza, il fine ultimo di questa cosa che chiamiamo “poesia”. Personalmente, mi è utile perché vedo la poesia come l’unico strumento per congiungere il miracolo della vita a quello della morte, i due estremi sui quali la scienza può fornirci spiegazioni più che esaustive, ma solamente la poesia può aiutarmi a sopportarne il peso.
Eredità dell’anno 1975
Niente andava tolto alla tua versione di latino,
alle parole che ti affaticavano di una lingua
ribelle alla tua voce, sul foglio bianco raccoglievi
i guerrieri e la polvere nel campo di battaglia,
ti pensavi arciere che colpisce al petto l’età nemica,
la nuova sconosciuta età che in quinta liceo
ti minacciava da lontano. Ma era la salvezza
che non sapevi: hai visto il bene dell’adolescenza,
tra il supremo rigore di Tacito e le dolci fattezze
del viso della tua compagna di banco.
*
Dedica
Dove si stendono i prati come candidi lenzuoli,
il bianco traspare nel verde al tuo orizzonte,
mi sembra che tutto il miele della terra sia questo
vederti crescere, immagino che sia limpido,
senza ombre, il tuo domani come linfa della gioia
e porto il tuo nome, Raffaele, in ogni stella, parola,
pietra, asfalto che hai nelle tue mani, il mio cuore
lo vuole, è così che ci teniamo padre e figlio
nel sempre della vita.
*
Questa trincea verdeggiante sul mondo
Questa trincea verdeggiante sul mondo
conserva il chiarore delle mie lettere d’amore,
la scelta di non restare muto davanti alle crepe
sui muri della vita, questa trincea verdeggiante
ora culla qualcosa di bello e fragile come il respiro,
qualcosa che attende la giusta consacrazione,
qui mi sono riusciti gli assalti nella solitudine
delle ore, qui ho curato le ferite della mente
più del corpo, in una giostra di fiamme e cenere,
tutto è stato perfetto, perfino le frasi scandite
alla firma dell’armistizio che ha lasciato
una cicatrice in stand by sulla mia fronte.
*
«Eu-thanatos»
Niente più anni e pene da portare addosso:
tutto dovrà scivolare via come l’acqua che scende
e bagna la strada cercando una fine rapida
per abbreviare questo temporale impazzito
che senza compassione mi martella sulle tempie,
che da troppo tempo ha spento la voglia di stare qui,
pensando che io sia pronto.
Con il mio ultimo respiro, senza chiedere perdono,
vincerò la lotta fra anima e ragione, nel gelo della stanza
con il nome «Eu-thanatos» scritto sulla porta, farò
un grande balzo verso la liberazione.
*
I giorni corrono misteriosi
I giorni corrono misteriosi prima di chiamarti per nome
e tu hai risposto, tirando un sospiro di sollievo,
hai detto della tua breve stagione di calciatore al tempo
delle medie, l’hai riportata sul quaderno a quadretti
dove segnavi il punteggio esatto, tutti i gol uno per uno,
la gioia è sempre quella, coi compagni che si radunano
esultanti su prati verdi inzuppati d’incanto, ma poi
hai cominciato a sentire nella mente un vuoto arcano
e un silenzio che confonde e sa di addio.
Michele Toriaco [Torremaggiore (Foggia), 1961] è un giornalista e scrittore, Caporale Maggiore in congedo dell’Esercito Italiano. Dopo aver lavorato per varie testate locali dal 1988 al 1991, nel 1992 è passato al quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”, dove collabora tutt’ora come corrispondente. Per la poesia, è presente nell’Atlante dei poeti italiani contemporanei «Ossigeno Nascente», dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna (dipartimento di Filologia classica e Italianistica). Suoi testi sono apparsi su antologie poetiche collettive edite da LietoColle (Como), La Vita Felice (Milano), Lepisma (Roma) e Samuele (Pordenone), e su riviste letterarie (cartacee e digitali): Poesia, Caffè Michelangiolo, Atelier Poesia, Poeti Oggi, L’Altrove. Appunti di poesia.
Michele Toriaco ha vinto il premio La Poesia ci salverà (Marradi, Firenze, prima edizione 2014) e il premio speciale della giuria al Premio Aurelia Josz, della Casa della poesia di Monza (Monza, prima edizione 2015). Alcune sue poesie sono state recensite dai poeti: Umberto Piersanti, Maurizio Cucchi, Vittorino Curci, Marco Marangoni, Valerio Grutt e Roberto Raieli.
Scopri di più da larosainpiu
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

