chiossi

I lettori sono avvisati: dalla prefazione di Daniele Piccini

Ho visto nel corso di oltre un anno modificarsi il progetto di libro di Veronica Chiossi, autrice che ha già alle spalle la raccolta Candeggina, con cui ha esordito (presso l’editore Ensemble) nel 2019. Del nuovo libro, che segna la sua maturità, ho letto infatti diverse versioni, fino all’ultima, che il lettore ha tra le mani. L’autrice ha compiuto un doppio lavoro sugli abbozzi della raccolta e sulle prime stesure: selezione, certo, ma anche rimescolamento, montaggio. In un libro di poesia, infatti, come fosse un film (di cui il singolo testo è il fotogramma), ha un ruolo decisivo la sequenza, la serie, il senso progressivo delle varie scene e delle loro inquadrature. Blocchi che in un primo tempo erano compatti, continui, sono stati diluiti dall’autrice nel corpo della raccolta: da grumi sono diventati indizi, risorgive, trame segrete, ricorrenze … L’autrice mescola e ibrida i linguaggi, non ne esclude nessuno, li fonde, e dà voce a un punto di vista da esclusa, entro certi limiti, ma da esclusa acutissima: un’osservatrice mimetica, satirica, la quale fa il verso alle cose del mondo che vede accadere … Il coltello sul vassoio. Che cosa significa? Intanto rimane l’idea di un’effrazione, anche nella lingua, ma il termine ‹‹lingua›› è sparito ed è rimasta la nudità oggettuale di un coltello offerto su un vassoio. Se c’è rabbia o rancore nella scrittura, ebbene questi sentimenti sono come mimetizzati da un apparente velluto: la poesia, insomma, ferisce e taglia, ma con grazia, quasi con eleganza […]

Sono il dipinto nella cornice
non un bozzetto, foglio volante,
è lui il collante delle cose

Il primo laccio del mondo
rimorchio che traina
e conduce a un approdo

Con ogni nuovo suono
con ogni sparsa sillaba
mi stringe nel suo nodo.

31-01-2021

*

La donna allo specchio
mi aveva dato tregua,
ora di nuovo mi guarda
come un’estranea

Il rasoio degli occhi
la pelle opaca
le cave di carne
le braccia ossute
un continente di nervi,
sangue e tessuti.

Sottile bava di vetro,
il corpo è fragile, trasparente,
si rompe come una promessa.

28-07-2021

*

Sotto un sole a basso voltaggio
in campo Santa Margherita
la saracinesca del Caffè Rosso
è ancora abbassata

l’ombra della lanterna
trema come un miraggio
sotto gli scuri del palazzo

una donna dai capelli rossi
fra i tavolini silenziosi, vuoti
si leva il velo dagli occhi

e guarda la carta del cielo,
le nubi rotte da un raggio.

2-12-2022


Veronica Chiossi (Venezia 1979) si è laureata a Ca’ Foscari in Traduzione e Interpretazione con una tesi sull’opera di Federico García Lorca. Nel 2005 comincia a tradurre film e sceneggiature. Si trasferisce negli Stati Uniti, dove lavora come traduttrice e copywriter presso Apple e Bloomberg LP. Nel 2017 è ammessa al prestigioso Master for the Arts in Creative Writing della New York University. Ha tradotto Suzanne Lummis per il collettivo Le Ortique, di cui è una delle fondatrici. Ha pubblicato la raccolta poetica bilingue Candeggina (Ensemble, 2019) che nel 2020 ha vinto il Contropremio Carver per la Poesia.

Il coltello sul vassoio


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