*
Sopra l’acqua fabbricata
questa dimora che guardano
molti occhi, un giuramento
felice, tuo e mio, per miglior luogo
mentre termina l’anno
nella ferocia dell’azzurro
incenso di nuvole come
labbra sfiorate da un niente
sfavillante che ci assalta
ci perde.
*
Ignoriamo tutto
di questa severa natura
che ci lega regalando
fervore e sonno.
I dorsi dei libri
sui ramosi scaffali
si sfanno in concrezioni dorate
presto si spengono
il racconto di una sera
che dice tregua e riparo.
*
Insieme a una piccola cosa
che preme o rotola
torniamo al mucchio
di inespressi propositi,
un fiume che non è
il mio sangue una fiamma
che non muove a pietà
lasciate correre nelle pieghe
sillabe celesti
dal salto d’ogni
incendio.
*
La vita che ti hanno fatto
non volere, un affanno
non degno che deponi
sulla pallida pietra
del cuore. Avrai
pieghe felici candore
di sillabe rare per cedere
il tuo segreto
al concerto d’ossa
che dentro il nulla
vedrà presto il fuoco.
*
Non più un nome. Andiamo
per questa campagna coperta
di sedimenti rocciosi
quando un liberato suono
accende di lampi le falci
dei tuoi occhi strappati
al vuoto. Sparsa un’altra
immagine, un dio nascosto
si riveste d’ingiustizia
se ciò che esiste è solo
corpo errante vocabolo
straniero.
*
Roberto Rossi Precerutti, Recinto di pena e altri petrarchismi, nota di Giancarlo Pontiggia, collana Ancilia, Puntoacapo Editrice, 2025

Roberto Rossi Precerutti è nato nel 1953 a Torino, dove vive. Suoi contributi di saggista e traduttore sono apparsi sulla rivista “Poesia” e in antologie dell’editore Crocetti (Le più belle poesie di Stéphane Mallarmé, 1994; Le più belle poesie di Arthur Rimbaud, 1995), di “Rizzoli-Corriere della Sera” (Stéphane Mallarmé, Una rosa cinta di tenebre, 2012; Arthur Rimbaud, Il sublime visionario, 2012) e di Enrico Casaccia (Midons. Le più belle poesie dei trovatori, 2010). Molte le sue raccolte poetiche. Tra gli ultimi titoli: Rimarrà El Greco (Crocetti, 2015), Un sogno di Borromini (Puntoacapo, 2018), Genio dell’infanzia cattolica (Aragno, 2021), Voci per un’ingannevole pace (Neos, 2024), Lungo fiumi di luce (MC Edizioni, 2024). Più volte finalista al Premio Viareggio-Poesia, gli sono stati conferiti prestigiosi riconoscimenti come il Premio Mondello (2006). Recenti sono le traduzioni dei Sonetti funebri di Luis de Góngora (Neos, 2023) e del Bestiario o Corteggio d’Orfeo di Guillaume Apollinaire (Neos, 2024).
Foto dal sito di Rai Cultura
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