*
nulla offusca il sole stamane
dritto lo sguardo posato sul crinale
rinfrange il verde dello stelo
sulla neve fresca di primavera
è pianto intatto di meraviglia
un tulipano rosso aperto
sulla guancia a raccogliere
lacrime appena sgorgate

*

adesso che il dolore
è diventato

cocente
e la radice tradisce l’origine
cullo la terra
tra le mie braccia stanche
sangue rosso carminio
mi sfugge dalle mani

arrampicarsi

fino allo sfinimento
dove si schiudono i germogli
e le foglie nuove
fanno capolino

dolce è attesa

verde brillante
mi travolge

*
di questo amore
lucido di primavera
bevo fino all’ultima goccia

(il suo sapore)

dall’orlo del bicchiere
tracima acqua
e si perde in quel mare temuto

(dei ricordi del passato)

nella campagna siciliana
il giallo acceca
e i limoni sono piccoli gioielli
appesi all’albero della memoria

(il cielo era di un azzurro intenso
in attesa del volo della prima rondine)

*

e se per partire
basta un gesto
disegno
un volo di aeroplano
che oltrepassa
la barriera del suono
non ci sono limiti
si aspetta nascoste
in fessure di vita

non dimentico i tuoi occhi
straniti
sento ancora le tue mani
strette nelle mie

non posso ancora
lasciarti andare

———————————

Ricordo ancora adesso quando ho deciso di prendermi cura di me stessa…in quell’istante ho iniziato a occuparmi di scrittura poetica e mi sono rivolta alla Poesia con queste parole

– Ripiegata sul pavimento nudo dell’Anima senza forze mi scorgi …esausta camminavo cieca d’amore per le strade impervie di questa vita regalata non voluta, prostrata senza più lacrime mi ritrovi a vagare senza meta. Allora tu Poesia…mi prendi per mano e mi conduci là dove sorge il sole

… il sole della vita . In questo modo la Poesia si trasforma in “Cura dell’Anima” e nello stesso tempo la parola scritta diventa messaggio poetico per l’Umanità.

Cettina Lascia Cirinnà (1959) nasce a Noto in provincia di Siracusa, nel 1979 si trasferisce in Lombardia e lavora nella Pubblica Amministrazione.