gesti lievi

… “Noi siamo quello che scriviamo. E scriviamo quello che siamo. cambiando l’ordine delle parole, il significato non cambia. L’aritmetica della vita, o della poesia, se si vuole … La poesia serve a perderci, a smarrirci, a disorientarci, a dismetterci, a irriconoscerci – qualcuno ha scritto che “ci vuole molta pratica per smarrirsi” – ed è un esercizio che nessuno fa volontariamente, aggiungo. La poesia è anomalia di un sistema complesso, l’indeterminazione quantistica, la perturbazione che produce la catastrofe. E può farlo in molti modi. David sceglie quello dei “gesti lievi”, e cioè il modo a cui nessuno più ricorre nell’approccio alle cose che ci appartengono e che diventano, per questo, quasi invisibili, presupposte, date, immeritevoli dell’attenzione perché “minime” … la sua poesia si fa invito, sprone, esortazione, incitamento, diventa umile preghiera e infiammata invocazione, comprensione docile e pena disperato, indignazione arresa e impetuosa tenerezza, senza smettere mai di essere forza e tempesta di credo, tensione e stupore di sguardo, sollecitazione a prestare riguardo e cura verso la micidiale fragilità delle cose, a conquistare la consapevolezza che quella è la materia di cui siamo fatti” …

Dalla prefazione di Marilina Giaquinta

Cambiare l’acqua ai fiori, pulire
il vaso, riconoscersi,
riprodursi, la bellezza
di chiamarsi nel giardino, cercarlo
se non ci appartiene, recuperare
quello che avevamo dimenticato,
in pratica la vita. Senza correre,
con il passo degli amanti
che cercano la bocca
prima della luce

*

Ma basta poco. Donare errori,
imprecisioni ai bambini,
per ricominciare.

*

Ogni sentiero è stato battuto,
ogni voce è diventata silenzio
e foglia in un albero. È bello
tacere stamani, è bello vedere
il sole sorgere, usare parole
maneggiate dai poveri, vendute
in ogni mercato, pronte
ad essere fertili, madri, figlie.

http://www.leggioeditrice.it/index.php?route=product/product&product_id=264


David La Mantia, 59 anni, allievo di Franco Fortini e Romano Luperini all’Università di Siena, è oggi docente di italiano e latino al liceo scientifico Marconi di Grosseto. Ha lavorato come editor e ghost writer e pubblicato per Carlo Cambi editore, Seb e Zanfi editore, testi di tradizioni popolari, enogastronomia, racconti, poesie raccolte in antologie. Fa parte del C.T.S. della Fondazione Bianciardi ed è vicepresidente dell’Associazione Portavoce e membro del direttivo della Proloco Grosseto.
La sua silloge A testa bassa (Innocenti, 2019) ha ricevuto il secondo premio al concorso Città di Grosseto 2020.
Gesti lievi è stata tra le nove opere inedite selezionate per il premio Pagliarani 2021. Attualmente è uno dei protagonisti del blog Circolare Poesia di Mattia Cattaneo, con una rubrica sugli “irregolari” della poesia italiana.