*
Sospinte dal vocio della piazza, sopraggiungono
lungo la salita accosto al cimitero di Sant’Antonio
note dell’inno nazionale, come da un sogno di sepolti.
I tonfi delle grancasse, attutiti dal silenzio circo-
stante, una folata lieve, breve il suono si sfoglia dalle cime
dei cipressi, si arresta, recede, ritorna e riposerebbe nella coclea
se non provvedesse lesto a interdire ogni pace un sogghigno di
[disgusto
dietro la mascherina, che avrei potuto anche sollevare qui all’aperto
se non fosse che i fasci sono tornati solo da voi, da me ci sono
sempre stati. Soppesando con una spallata se meglio cremare e
[disperdere
i resti o tumulare e lasciare un segno di sé per qualche tempo ancora,
quando succederà, mi dico, spero solamente che la mente sia da tempo
immemore avvolta nella chiocciola muta del corpo come in un sudario.
*
Sviluppa ancora l’involucro asfissiante del sudario madre:
“sei morta” avviluppa avvilito il vocio cavo, l’ugola mencia
mestamente sciorina i soliti salamelecchi, “anzi continui a morire”,
sogghigna all’ascolto, non hai scampo, e perciò ride, ride da sempre
più forte. Sei morta e dissepolta e te ne vanti ai quattro venti,
non aspettavi altro, da queste parti. Ricorrono i distinguo, quindi,
smussando gli angoli della bocca col coltellino svizzero
del non detto Tuttofare. Ma non basta. Claudica l’emiciclo cranico,
si volta e si rivolta nel sonno senza tempo come in un sudario.
E perde. Sgoccia. Coagula come un avanzo di mestruo. Perde
ogni plausibile dolcezza del finale di partita e treeebisonda,
raschiandolo, il fondo del barile. Non si sa mai se qualche perla
riaffiorasse a imbambolarla, a incatramarla, a riserrarla.
*
(Blondie)
Godersi contro. Godere contro. Uggiolare
mordendosi la coda. Farne cerchio. Urobòro
di strattonati dall’aldilà. Fare cerchio, cupola,
cupuddiune di morti celibi, di vedove nubili, circondarsi
di obnubilati. Di noi nubendi. Di noi brancolanti, noi cani,
noi pappagalli, gatti, criceti alla ruota, dervisci con mani levate
a un cielo di luna nuova, tutto buio, quella di ogni decrescita
felice, si dice, ma no, è che ogni gioco è bello se dura poco. Ed ecco
che, magicamente, sei morto, così, caduto dalla seggiola, morto.
Come addormirsi o morire contro. Morire come impegno quotidiano
contro le regole del quieto vivere, del quieto teatrare, del quieto
accartocciarsi nel riequiescat in pace serale. Escono. Nel sacco l’urna.
La rosa bianca. Il biglietto di una tarda ammiratrice. Tu non figuri più.
(Silenzio). (Esce). Senza latrare, senza guaire, forse uggiolando:
urobòro, fiotto di urina. Ultimo sorso. Ultimo scorcio. Un segnale
bianco. Un lampo. E correre, correre, correre, a perdifiato.
*
Anàstasi
Niente a sostituire
Niente a simbolizzare
Niente a restituire
Chi sposerà
se non tutti?
Accasarsi
e poi
Dondolare
Dondolare
sul retro
È l’intrapresa
del suo infinire
Chi si salverà
se non tutti?
Inanellare ogni mattina
una fiducia
nel vostro miele
Nel vostro dolce cappio
infilare il collo
come una collanina di coralli
E dopo
mangiarsi le mani
*
Il vostro fiele
raccolgo, lo abbevero
fino alla feccia
fino a ravanare sul fondo
biondo del miele
Torba tonda
rotola
nera
bionda
luccica
Ricacciarle poi
in fondo alla gola
Le fantasime
*
Rosaria Lo Russo, Tande, Vydia editore, 2023

Rosaria Lo Russo è nata nel 1964 a Firenze, dove vive. Poeta, performer, traduttrice, saggista. Per la poesia ha pubblicato: L’estro (Cesati, 1987), Vrusciamundo (I quaderni del Battello Ebbro, 1994), Comedia (Bompiani, 1998), Penelope (d’if, 2003), Lo dittatore amore. Melologhi (Effigie, 2004, già Premio Antonio Delfini 2001), Io e Anne. Confessional poems (d’if, 2010), Crolli (Le Lettere, 2012, precedentemente Battello Stampatore, 2006), Poema. 1990/2000 (Zona, 2013), Nel nosocomio (Effigie, 2016), con Daniele Vergini il libro con mediometraggio in dvd Controlli (Millegru, 2016, Premio Elio Pagliarini 2017), Anatema (Effigie, 2021), Rina (Battello Stampatore, 2021), Unamedea (Valigie Rosse, 2021, Premio Ciampi-Valigie Rosse 2021), Tande (Vydia editore, 2023, finalista al Premio Strega Poesia 2024). Ha pubblicato quattro libri di traduzioni da Anne Sexton: Poesie d’amore (Le Lettere, 1996, 2019), L’estrosa abbondanza (con E. Zuccato e A. Satta Centanin, Crocetti, 1997), Poesie su Dio (Le Lettere, 2003), Il libro della follia (La nave di Teseo, 2019). Per la saggistica: Figlia di solo padre (Seri Editore, 2020), La protagonista di Pirandello (Metauro, 2021). Ha messo in voce la Commedia di Dante con lo spettacolo Voci in Comedia. Lectura Dantis, dal 2000 in poi e molti poeti, fra i quali Bigongiari, Luzi, Pagliarani, Brodskij, Caproni, Zanzotto, Szymborska, Vicinelli, Balestrini, Calogero e Rosselli (in cd e dvd ne La furia dei venti contrari. Variazioni Amelia Rosselli, a cura di A. Cortellessa, Le Lettere, 2007).
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