Laccio a giro
che stringe ma sparge
soffoca lacrimando,
arma sete
per nuovo ossequio alle pietre:
ecco il vero tiranno!
Chi ci lasciò le scapole per monito
rimangiandosi presto
la promessa del volo.
*
E di Noi
dinastia afferrata a verità
da cui cadono
ammaccate e distanti le cose.
Che sai di Noi?
Noi che da allora edificammo
sul rammarico
del viso di Abele bianco
come il lenzuolo
appuntato alla spalla del neonato.
E ancora in avanti
per condanna di Adamo
il tuono vacante della fame
ci slaccia le fasce dello stomaco.
*
A Noi
che restò un compenso
di sole quaranta lacrime.
Perché per volontà e spareggio
pagassimo almeno il pedaggio
di quel sortilegio che pose
tra le scapole
lo scafo di legno.
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“Oltremodo convinto del potere taumaturgico della Parola, perseguo un tipo di scrittura capace di guarirmi. Scrivo innanzitutto per me stesso. Per esorcizzare i miei demoni. Per chiarificarmi aspetti complessi e volatili dell’esistenza. L’esercizio della scrittura a cui dedico le ore migliori, quelle del mattino, rappresenta la “medicina”. Forse l’unica in grado di riappacificarmi con le forze opposte che regolano la mia, come le altrui vite. Per questo non sono seriamente interessato ai dibattiti culturali sulla Letteratura, o alla Letteratura in sé come museificazione dei bravi poeti. La mia è una necessità immanente, che non posso licenziare. Quasi fisiologica.”
Nel 2010 vince il “Premio Ossi di Seppia” e si classifica terzo al Premio di poesia “Antonio Fogazzaro”. Dopo la sua opera prima Per gli anni a venire Lietocolle (2011) ha pubblicato una raccolta dal titolo Kairos Fara Editore (2011) e In luogo dei punti per Thauma edizioni (2012). Fa parte del collettivo ultranovecento che realizza libri d’artista con cui ha pubblicato una plaquette Abissi non richiesti (2011) con un’opera di Marco Baj. E’ in uscita un romanzo di cui è co-autore assieme al filosofo Leonardo Caffo dal titolo Luci sulle lucciole per Edizioni Montag. E un romanzo autobiografico Andata e ritorno (storia di una partita in salita) per MJM editore di Milano.
Forse l’unica in grado di riappacificarmi con le forze opposte che regolano la mia, come le altrui vite.
Queste tue parole sono in linea col mio modo di vivere la scrittura. Bello il tuo stile, denso di significati profondi il contenuto. Emma Di Stefano
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