Ipse dixit: “la poesia rende solido ciò che fu volatile e, solo a volte, viceversa”
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Unico, subito, costante
I
Iniziando dal finale fu come l’affondamento
della Mafalda, certo e inatteso – alla serata di gala
volarono eliche, lo chiffon restò in bocca agli squali.
Cantarono a lungo sulla Mafalda,
fino a che alzò la prua – ogni fulminea tragedia
necessita d’una preparazione chirurgica.
II
Nei giochi d’acqua rovinosi
che la tua passione scava
schiuma e vortici invadono
ogni spazio votato all’aria.
Confido di resistere con la tenacia
della capelvenere nel muschio.
III
Narrato dai tuoi personaggi
genitore di ore claustrali, ricercatore
di consonanze tra stagioni
(l’urgenza ti scaglia fuori da te)
incisore di ghirlande su carte di bozza
sarto d’immagini dalle mani ignote
(l’urgenza trasporta gli istinti)
ecco le parole schiudersi in lacustre equilibrio
(l’urgenza in me trova quiete)
e tu naufragare.
Fosca Massucco è sposata con il musicista e compositore Enrico Fazio, con cui sviluppa progetti di musica jazz e poesia. “L’occhio e il mirino” è la sua prima raccolta di poesie a raggiungere negli anni una forma definitiva, edita per L’Arcolaio di Gianfranco Fabbri (Forlì) a marzo del 2013, prefata da Dante Maffia. Il resto è dappertutto sparpagliato nella rete.