A4

Sono le due tu guidi
e i colli Euganei sono enormi
cani addormentati contro
lo zinco della notte.
Come pulviscolo in questo
raggio di luce che spezza la pianura
galleggiamo senza parole
perché io non conosco suono
che ti descriva né braccio
che ti comprenda e poi
i cani potrebbero svegliarsi.

 
Via Ossi 38

Ci sono giorni
perfetti come la promessa
del grano verde
come l’orgoglio di un pallone
giallo sull’erba tagliata.
Rimani ferma a guardarli
quei giorni
dal ciglio del fosso
mentre il ciclista della domenica
segue incosciente
la regola dei campi.
Una riga di azzurro
si accende
lento lo sguardo si ferma
sui giorni che avrai.

 
Albergo sul lago

Quando sale rossa
la luna di luglio
fra l’oleandro e il limone
esplode il karaoke nella strada
e l’aspro alito della friggitoria invade
questa stanza al terzo piano.
E anche se dormi vorrei domandarti
perché ogni volta la camera è sul retro
ma sento già la tua risposta:
“la vista a noi non può bastare”.

 

 

Serena Focaccia è nata nel 1973 a Forlì. Ha vinto numerosi premi letterari nazionali, fra cui il “Premio Internazionale Mario Luzi”, “Elena Violani Landi – Centro di Poesia Contemporanea, Università di Bologna”, “Premio Istrana”. Nel 2007 ha pubblicato la silloge “La pazienza degli oggetti” (ed. LietoColle). Sue poesie sono apparse su numerose riviste letterarie e antologie. È stata inserita da Giorgio Linguaglossa nel volume di critica letteraria “Dalla lirica al discorso poetico. Storia della poesia italiana (1945-2010)”.