Il disordine composto della piana
nel mese mercedonio, i campi gonfi
d’acqua – un giurassico in ritardo –
la perfezione vibrante del vapore.
Nutrie indaffarate si levano sedute –
riflessi, acquitrini, ombre rapide
nei campi – lungo i fossi e nelle ripe
in vista i denti arancio, a contemplare
il mio profilo mentre guido.
Se volessi offrirti ancora l’infinito
io mi aprirei qui.
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Se davvero vuoi che dia un nome alle cose,
inquadrate, schedate, aspettando la voce
– oh, bontà loro! – in cui la verità si disvela,
tamburello sul legno che rischiocca
in bocca un nome amaro
come il chicco di fieno greco.
Se dietro gli occhi passa un’immagine
capovolta – e afferro solo contorni,
sagome di putti e trionfi,
è inutile, perfetta epifania
quel che solo posso dire.
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Bisogna avere grande prudenza,
è tutto un universo di avvisi.
“Lavori in corso” – “Caduta pietre da sinistra”
Prestare attenzione ai messaggi
ritardi annullamenti partenze
non attraversare i binari, non mangiare
con le mani, nessuna mano
nelle mutande, i congiuntivi.
Nessuna leggerezza, pericolo!
Si potrebbe perdere un’acca o l’ombrello,
un ricordo doloroso, la testa per un critico,
la garanzia che per un paio d’anni
qualcuno aggiusti gratis tutti i cocci
sostituisca i fusibili, speli i fili e le vene.
Cautela,
un dosso (o una cunetta)
la doppia croce di Sant’Andrea avverte:
passaggio a livello, reazione chimica
in colonna a sinistra
due concentrazioni di liquidi al centro
e in mezzo quella da raggiungere.
Concentrazione, sforzo sublime!
Ma ci vorrebbe pace, e quel fruscio
invariante delle foglie d’aprile.
“Animali selvatici vaganti”
li intravedo nei cespugli di erba sparta,
nascosti dagli steli fino a notte.
Poi stelle – e buona condotta.
(pericolo, onde elastiche!)
Meglio, ottima conduzione
che rende tenero il mio focolare –
su cui appendo stelle di porporina
con la perfezione del buio.
FOSCA MASSUCCO (1972, Cuneo), fisico acustico.
Sposata con il contrabbassista e compositore Enrico Fazio, sviluppa progetti di musica jazz e poesia.
Insieme vivono in un casale su una collina del Monferrato astigiano, dove producono musica in un personale studio di registrazione.
Ha pubblicato “L’OCCHIO E IL MIRINO” (L’Arcolaio, 2013), prefato da Dante Maffìa.
“PER DISTRATTA SOTTRAZIONE” (Raffaelli, 2015), con introduzione di Elio Grasso, è la sua seconda raccolta di poesie.
E’ stata tradotta in rumeno dalla poetessa Eliza Macadan.
Una sezione del primo libro è stata sonorizzata dai musicisti E. Fazio e G. Malfatto e presentata in anteprima alla Rassegna “Precipitati e Composti” che segue annualmente il Premio di Poesia Anna Osti.
Un brano del secondo libro è stato sonorizzato e inserito nel disco MOODS [CMC,2015] di C. Lodati e E. Fazio.
L’ha ribloggato su La lepre e il cerchioe ha commentato:
Fosca Massucco: Tre testi dalla raccolta “Per distratta sottrazione”
Si potrebbe perdere un’acca o l’ombrello,
un ricordo doloroso, la testa per un critico,
la garanzia che per un paio d’anni
qualcuno aggiusti gratis tutti i cocci
sostituisca i fusibili, speli i fili e le vene.
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