domenica 4.

Che ne sappiamo di noi? Poco o nulla.
Di questo smisurato continente che sei tu,
di questo smisurato continente che sono io
lasciamo il più avvolto in una uniforme nebulosa.
Per pigrizia.
L’arte della scoperta dov’è?
Allora mi siedo e riascolto la tua voce
mi siedo e metto le mani nell’acqua
mentre ti ascolto.
Stamattina mi siedo in cucina,
mi siedo e sbuccio i limoni
e pelo le patate.
Mi siedo e lascio che le voci corrano fino a me
come bambine
le nostre risate.
Mi siedo e metto i piedi nell’acqua.
Fredda
mi fa un solletico canterino e corre
l’odore dei limoni su per il naso.
Apro le orecchie ai sensi del mondo.
Immagino (solo per un fuggevole istante)
la cartografia della tua impronta.

sunday 4.

What do we know of each other? Little or nothing.
Of this boundless continent that is you,
of this boundless continent that is me,
we leave the most wrapped up in a uniform nebula.
For laziness.
The art of discovery, where is it?
So I sit down and hear your voice again
I sit and put my hands in the water
while I hear you.
This morning I sit down in the kitchen
I sit and peel the lemons
and skin the potatoes.
I sit and let the voices run towards me
like small girls
our laughs.
I sit and put my feet in the water.
Cold
it tickles me singing and the lemon
scent wafts into my nose.
I open my ears to the senses of the world.
I imagine (just for a fugitive instant)
the cartography of your imprint.

Lasciandosi ispirare dalle provocazioni sensoriali dei concerti sensoriali appunto di Poesia In Azione, sulle parole di Silvana Kuhtz l’artista barese Marina Leo ha interpretato visivamente suoni odori sensazioni ed ha raccolto via via le sue opere in un Taccuino d’amore. Sul libro 30 giorni una Terra e una Casa ha costruito poi delle tavole scritte, in parte presentate in questo video, la voce di Silvana legge alcuni testi in inglese del libro e scorrono le tavole con i versi in italiano. Un sodalizio a tutto tondo quello fra Marina e Silvana, nello spirito della cinestesia e dello stupore.

translation by Nathaniel Dupertuis


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Foto di Vito Palmisani

Silvana Kühtz, barese, detesta le etichette, non ama parlare di sé. Già il suo cognome bavarese è tutto un programma, quattro consonanti, una vocale e con la dieresi (!). Sono poche le volte in cui si presenta e l’interlocutore capisce al primo colpo. Il più delle volte dice: Ho un cognome con la K, e allora dall’altra parte scrivono Cappa. A sei anni con il registratore a tracolla e col microfono, leggeva a voce alta filastrocche, poesie, ritornelli, nel corridoio di casa e continua a farlo. Se volete verrà anche a casa vostra a seminare poesia a voce alta.
Silvana è convinta che per scrivere è importante leggere, leggere tanto ed ha creato un progetto di diffusione della lettura che si articola in tanti modi diversi, seguitelo su www.poesiainazione.it.