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Emilio Paolo Taormina LA CENGIA DEL CORVO ed. Foglio clandestino, 2016

Emilio Paolo Taormina è un poeta puro, come da sempre è stato. Puro nel senso storico-estetico perché seguace di quella forma di poesia che ebbe in Ungaretti il principale maestro e che segnò la caratterizzazione precipua della lirica del novecento; ma anche per una significazione più corrente, giacché a leggere quanto ha prodotto e continua a produrre lo si percepisce come soggetto astratto dalla visione della vita come vicenda e tutto inteso ad un uso della parola come vita: una parola che evidenzia, fissa il gesto, lo contempla, a volte dissacra, sempre crea frammenti e sottili vibrazioni. Ed ormai, con quest’ultimo libro, La cengia del corvo, possiamo dire senza remore che è un poeta grande, perché è un libro che sa davvero di capolavoro. Va bene che la poesia attraverso i tempi suole vivere di alte tematiche e quindi di corposità testuali, ma non si può restare indifferenti e non sapere fare i conti anche con la rarità di un prodotto, se questo viene da eccezionale fedeltà ad un itinerario creativo, omogeneo nelle sue caratterizzazioni, originale nel suo proporsi come stile. E’ il Taormina che canta il dettaglio, dà voce ai margini, addensa visioni di luoghi, immagini e sensazioni in una serie infinita di quadri e quadretti che si susseguono come tenuti insieme da un filo armonico che fa pensare alle sonate di Bach. Qualsiasi pagina si apre di questo libro, qualsiasi luogo di esso, preso anche a caso, esercita singolare attrattiva –ecco il prodigio- e consente di cogliere quanto sottende a quella che pare solo autocontemplazione dell’autore, ma che nell’insieme è senso di condanna alla malinconia del perduto, struggente nostalgia del disperso. Ingredienti questi che nella vera poesia sempre tornano.

i poeti siedono
negli angoli dei caffé
____parlano coi baristi
conservano
___fischi di navi e treni
come cartoline ricordo
la poesia solleva
________gli uomini
un palmo da terra

*

scritta
____la poesia
posai
__sul foglio
i chiodi
__e il martello

*

___il refuso
______talvolta
è la parola giusta


Autore indipendente, Emilio Paolo Taormina è tradotto in numerose lingue.
Contemporaneo, nato a Palermo nel 1938, Emilio Paolo Taormina, è uno scrittore di poesia e prosa. Il suo linguaggio raffinato e malinconico affronta, con elevata sensibilità creativa, la parola della narrazione moderna e innovativa.
Cura un’attività commerciale specializzata in musica rock, folk, blues, jazz, nuove tendenze.
Sue poesie sono presenti in antologie, riviste italiane e internazionali.
E’ tradotto in spagnolo, portoghese, francese, inglese, russo, albanese, croato e tedesco.
Pubblicazioni recenti: Archipiélago, traduzione in spagnolo di Carlos Vitale, editore: Plaza&JanesEditores, Barcelona 2002; Magnolie, traduzione in armeno di HakobSimonyan, Erevan 2007; Lo sposalizio del tempo, Edizioni del foglio clandestino, Sesto San Giovanni 2009, ristampa ampliata 2011; Inchiostro, (racconti), Edizioni del foglio clandestino, Sesto San Giovanni 2011; Le regole della rosa, Edizioni del foglio clandestino, Sesto San Giovanni, 2014. Su quest’ultima opera poetica Massimo Barbaro ha scritto una breve nota dal titolo Il bordo tagliente del silenzio.