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Cosa sia per me la Poesia, o quale fine io mi proponga scrivendo, è un quesito che mi pongo da sempre, e a cui, nel corso della vita, ho dato risposte differenti, che si sono integrate tra loro, a fianco delle varie esperienze vissute.
Cercherò di riassumere, anche se non penso di poter mai sbrogliare la matassa dei sentimenti e dei pensieri relativi all’argomento.
Fin da bambina ho subito il fascino delle parole, quelle lette, quelle scritte.
Le parole arrivano come un dono, a volte anche ingombrante, che distoglie da altro, ma, se non arrivano, si cade nell’angoscia: torneranno?
Le parole sono il mio racconto, in primo luogo interiore, di quanto vedo, di quanto sento: riuscire a dirlo esattamente, con un lavoro di lima e di essenzialità, mi chiarisce a me stessa, ma, perché io ne sia soddisfatta, devono superare il mio io e attingere universalità.
Vorrei sempre scrivere in modo tale che altri possano riconoscersi in quel che scrivo, aldilà della contingenza del mio sentire.
Spero sempre che ciò che è detto ne esca illuminato, sistemato in un quadro che spiega, allevia il dolore, dà ragione alle cose.
Se produce questo effetto sugli altri è una grande gioia.
Ma ho scritto quasi tutta la vita solo per me stessa: scavare nell’io, leggere il mondo erano il mio personale desiderio che richiedeva silenzio e attenzione.
Non scrivo mai intenzionalmente, mi sembrerebbe di fare letteratura.
Intenzionale è il lavoro che segue le prime parole venute, di solito uno o due versi, intenzionale è l’accoglienza, seguendone il ritmo, le pause del pensiero, lo scavo di una voce che mi racconta a me stessa, o mi racconta il mondo, indovinandone la musica precisa.

Scrivere è una gioia, a volte faticosa, ma non potrei farne a meno.
I lettori, forse, verranno, e sono, a loro volta, un dono.

Estate

Nel calore dell’ora
mi arrendo ad ascoltare
l’invasione arrogante
dei rumori: il martello
ostinato contro i muri,
i tamburi ossessivi,
l’elicottero che ronza
rapinoso, il fastidio noioso
dell’insetto rinchiuso dentro casa.

Ma se respiro piano
ascolto il mio silenzio
e quello amo.

*

La Ricerca

Il tempo della Ricerca si è mutato:
l’esistenza di Dio,
la conoscenza,
messi da parte dalla contingenza.

Ritrovare gli occhiali,
il pennarello,
lo xanax salutare
e l’aspirina,
la parola che sfugge:
ritrovata
non serve più,
il discorso è deviato,
l’amico se ne è andato.

Il dubbio metafisico rimane,
ma infine appare un’impresa elevata
trovar gli occhiali,
per vederci chiaro,
e la cruna dell’ago indovinare.

*

Solitario serale

Incarta bene se vuoi
che i conti tornino:
alle domande che fai,
ai vuoti voti,
risponde a volte il solitario.

Incarta bene ogni sera:
qualcosa si chiarirà,
sia caso felice l’armonia
di numeri e colori.

Ma ormai, se bari un po’
per sapere ciò che vuoi,
non è poi così grave.


Angela Suppo è nata e vive a Torino. Laureata in Filosofia, si è dedicata all’insegnamento e successivamente ha svolto, per ventidue anni, il ruolo di preside nei licei.
La sua prima raccolta, “Senza indicazione di tempo” (La Vita Felice editore), prefazione di Giuseppe Conte, è stata pubblicata nel mese di aprile 2019.
Ha ricevuto, nel 2021, il premio Valentino Opera Prima. Alcuni testi contenuti nella raccolta hanno ricevuto, nel 2021, il Premio Soldati per la Poesia.Alcuni suoi inediti sono stati premiati nella Selezione speciale al Premio “Besio 1860”, per l’inedito, 2020
Sempre per l’inedito, è stata finalista, nel 2020, al Concorso Internazionale di Poesia Parasio-Città di Imperia.
Finalista, nel 2020, con la silloge “Declinazioni”, al XXI Concorso “ Guido Gozzano”.
Premio Speciale della Giuria al Premio Besio 2021
Finalista, nel 2021, con la silloge “Via del Canto” al XXII Concorso Guido Gozzano
Menzione d’onore, nel 2021, al Concorso di Poesia Parasio città di Imperia

Hanno scritto:
Stefano Vitale, rivista on line “il Giornalaccio”
Marvi del Pozzo, blog “Parola e Poesia”, 11 ottobre 2019
Alfredo Rienzi, Rivista Letteraria on line “la Recherche”, 13 giugno 2020
Salvatore Contessini La Vita Felice 28/12/2020
Alfredo Rienzi “Limina VII” 17 gennaio 2021
Alfredo Rienzi “Di sesta e di settima grandezza” “L’assenza”, in tre inediti, 10 maggio 2021
Daniela Bisagno “ I segni dell’appello” Ercolani.art.blog 26 giugno 2021
Daniela Bisagno su “Senza indicazione di tempo”, in Parole sulla soglia, 22 dicembre 2021
Collabora al foglio di poesia Amado mio e partecipa attivamente, presso il Circolo dei Lettori di Torino, al gruppo di letture poetiche Tempo di Parole.