Non so spiegare cosa sia per me la poesia, ma credo sia giusto presentarmi a chi mi legge. Scrivo in versi imperfetti e non ho cura della metrica. Ho cura del suono che creano le mie parole, della musica o del rumore che possono fare nel cuore dell’altro. Scrivo per alleggerire il carico dei giorni, per stanare l’anima che si nasconde nella prosa ordinaria della quotidianità. La poesia si nasconde e io la cerco negli aspetti più prosaici del mio vivere, ma la poesia è anche nascondiglio e riparo. Mi veste la poesia e nello stesso mi spoglia. Indosso abiti leggeri quando scrivo, mi spoglio delle mie convinzioni e scopro aspetti inediti del mio mondo, ma soprattutto del mio modo di stare al mondo. La poesia mi svela un segreto da niente, ma che spesso si dimentica, mi insegna che non si sta al mondo, si sta nel mondo. È un tuffo, un’immersione la poesia e io spero di fare un po’ di bene a chi mi legge.
Annodata
Non ho anni
né aneddoti.
Ho nodi.
Annodata
nell’aria tremula
ritrovo il nido
spostando le vocali.
Fra rovi e rose
ritorno al nido
con ali stanche
e senza sogni.
*
Identità
Sono fatta di sale
e di miele.
Sono nuvola
e tempesta.
Sono la festa.
Sono il commiato.
Sono la carta
dell’impiccato.
Sono fatta di mare
e rugiada.
Sono la strada
sbagliata,
sono l’andata
senza il ritorno.
Sono lo stormo.
Sono l’albero
adorno
che aspetta
Natale.
Sono un carnevale.
Sono una maschera
e non so pregare.
Sono io,
la Ninfa,
l’animale,
randagia
fedele
al vento
di Maestrale.
*
Egocentrica
Sono la luna
mai piena,
la casa
vuota
Prigioniera
della pelle,
delle stelle
nascoste
fra le lenzuola.
Sono rugiada
a Maggio,
brina
a Novembre.
Sono guscio, nuvola, matita.
Sono una storia
poco seria,
un incidente,
una coincidenza.
Sono la festa,
la candela accesa.
Sono la resa
incondizionata
al mio sangue.
Doris Bellomusto (Cosenza, 02/09/1979), si è laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna materie letterarie presso il “Liceo G. Pascoli” di Barga, in provincia di Lucca, dove vive dal 2011. Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di poesie “Come le rondini al cielo”, edizioni “Tracce”, pubblicata nel Marzo 2020 e “Fra l’Olimpo e il Sud”, Poetica edizioni, 2021.
Alcune sue poesie sono risultate vincitrici in occasione di concorsi letterari e pubblicate all’interno di antologie di autori vari.