
Il nero totale è nel fissare
_________una luce alla sorgente.
Poiché ti amo vita / più dei miei occhi
ora sono cieca / e null’altro vedo
_________che il retro delle cose.
Un vetro accecato dalla brina
la guida allo sbando
i cari vivi e i cari morti
che si affidano a me
_________figlia di tutte le tempeste.
*
Che nessuno si ricordi / di questa porta.
Una cosa / anche / vuole star sola
non cigolare più
__________non vedersi attraversata
lasciare imbrunire la maniglia
restituire passaggi
lavare impronte con la polvere
__________che ha bendato il respiro
accecato in bocca le parole
che avremmo potuto ancora dire.
*
Il vaso / con le sue rotondità
________________di giovane ben fatta
sui bordi le impronte del vasaio
e un rossore pudico nell’ampiezza
come di una guancia sfiorata da uno sguardo.
Come mai l’avessi guardato
________________mi appare oggi che è vuoto
e non i fiori vedo ma le sue fattezze da ragazza
gli orecchini a cerchio e la vita snella sotto il seno.
Così pieno d’immagini è l’occhio
________________nell’espansione del tatto.
E sempre la mano plasma un sogno.
Maria Benedetta Cerro è nata a Pontecorvo (1951) e risiede a Castrocielo (Frosinone).
Ha pubblicato: Licenza di viaggio (Premio pubblicazione, Edizioni dei Dioscuri 1984); Ipotesi di vita (Premio pubblicazione “Carducci – Pietrasanta”, Lacaita 1987), nella terna dei finalisti al Premio Città di Penne; Nel sigillo della parola (Piovan 1991); Lettera a una pietra (Premio pubblicazione “Libero de Libero”, Confronto 1992); Il segno del gelo (Perosini 1997); Allegorie d’inverno (Manni 2003, nella terna dei finalisti al Premio Frascati “Antonio Seccareccia”); Regalità della luce (Sciascia 2009); La congiura degli opposti (LietoColle 2012), premio “Città di Arce”; Lo sguardo inverso (LietoColle 2018); La soglia e l’incontro (Edizioni Eva 2018).
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Stupende.
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