
La poesia è il significato della parola
eccetera nel discorso, è la razione
di puro suono da prendere ogni giorno.
Ma c’è qualcosa di ulteriore,
una questione che riguarda te e non altri.
Un guardarsi allo specchio, un riaprirsi
ad una prospettiva che rimarca
la carta che ti confessa.
A quella visione solamente
vendere la propria storia.
Ogni giorno in cui l’aria incontra
un vento di sole che non smette,
il cielo riprende il monte
e brucia azzurro contro tutto
il tuo volto si intromette nella luce
e io non so più niente.
*
Lasciata alle spalle l’impasse
non è più influente sul tragitto.
Il peggio è passato dice il saggio
che levita su una colonna al centro
del deserto.
*
Fra me e l’umano c’è un occhio
di differenza, da qualcosa
sottraggo sempre qualcos’altro
e lo rifaccio ancora. La mia pena
è non avere fine
negli sguardi di chi lotta.
Lorenzo Fava è nato ad Ancona il 12 Giugno 1994. Vive a Macerata dove studia lettere e collabora con «Il Resto del Carlino». Ha pubblicato “Lei siete voi” (LietoColle 2019). Alcuni suoi testi sono apparsi su siti e blog come Inverso, Poetarum silva, Carteggi letterari, Critica Impura, Nuova ciminiera, Poesia ultracontemporanea, Arcipelago Itaca blo-mag, Poesia del nostro tempo, Yawp, Il visionario, Exitirion.