
Una stella nel firmamento del cuore
Ed è l’inizio a fare la differenza
Tutto è racchiuso
all’inizio del racconto
E all’inizio del racconto c’è l’amicizia, quel tenersi tra un bicchiere / e le clavicole e così sorridere del tempo, del dolore, dell’aria che entra dove il silenzio riposa per poi lasciarlo alla libertà del cielo che spettina i capelli tra lo sguardo delle dita e l’ultima saracinesca della notte che mai è davvero notte se a rimanere è una stella ad accordare i passi dell’assenza, e della vita che rimane vita. Una vita, la vita di un fraterno sodalizio consegnato a una carezza capace di sciogliere il nodo che si fa stretto in gola per così dargli ancora esistenza nella parola. Ora che sei mio fratello / tra stella e vento, scrive Cetty Di Forti, in questo suo farsi dedica eterna perché eterna è la mano che non lascia la mano, la mano di Ivan Fassio, poeta, uomo di estrema sensibilità e gentilezza, che nel pensarlo è quasi come ascoltarlo mentre a noi si fa vicino con un bicchiere di vino rosso e col timbro timido del suo sorriso:
<<Come si può raccontare un’esperienza? Che cosa se ne può dire? Se si lavora sugli spigoli delle parole, senza divieti, si diventa prolissi, ma si consumano gli angoli e si ospitano i punti di vista. Meglio ancora, invece, essere lievi e trattare la maglia come una superficie, sulla quale passare affettuosamente la mano: allora, si è allegri, con tutta la tristezza rimasta nel ricordo di tanti anni fa.>>
Essere lievi, ci ricorda Ivan.
Essere in un posto chiamato sera / dove è rimasto / un ombrello blu / mai ritrovato / sorrido / risana la ferita, sussurra la Di Forti con quella stessa lievità, collante e fulcro di un rapporto stretto al petto da un abbraccio che risana dal vuoto per accogliere la lesione nella dimensione dell’amore, avvento palpitante di quell’ancora esistente tra le braccia del pensiero, nella sospensione del tempo tra questo è un altro mondo, dove a elevarsi è una preghiera, la sua tenerezza, affinché sia gesto sempre possibile il miracolo di resistere dentro il taglio della mancanza di te / bambino / così fragile / così infinito.
Così infinito è un amico, un fratello quando inchina il viso e ti stringe dentro il firmamento del cuore.
Daìta Martinez
La soluzione
la possibilità
attraversa
il dolore
*
Nascimi dentro
mi volterò dalla tua parte
temendo la ragione
incontrando la cicatrice
Nascimi dentro
nella paralizzante
tua presenza
quando nasce
un nuovo Verbo
*
Risuona il concetto
tante volte analizzato
l’oggetto confessato
è il principio
rintracciabile
la conoscenza
distaccandoti
dal piano carnale
ti moltiplichi
legandoti
a una intatta
tenerezza
*
Camminando ha detto
della sua cicatrice
leggevamo poesie
Cetty di Forti nata a Palermo (1978), vive e lavora a Torino. Nel 2018 riceve il premio speciale della Giuria del Premio Internazionale di Letteratura “Per troppa vita che ho nel sangue” dedicato alla poeta Antonia Pozzi. Nel 2019 pubblica Psithirisma, Raineri-Vivaldelli editore. È presente in varie riviste e blog di settore. Dedicamenti è una raccolta in memoria del poeta e amico Ivan Fassio, con cui ha collaborato artisticamente per diversi anni. Attualmente si occupa dell’organizzazione di eventi a divulgazione culturale.
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