
Dalla prefazione di Anna Segre
<< Leggendo Liggi si sente il premito incontenibile del voler dire, la ricerca di parole sulla polpa degli affetti e contemporaneamente una tensione al tacere, un rispetto quasi religioso davanti ai due misteri: Eros e Tanathos. Liggi è messaggero quasi suo malgrado dell’enormità che s’impone nella sua vita, ce la testimonia condividendo stupore e paura. Come in anatomia, per descrivere un forame, cioè lo spazio vuoto attraverso cui passano vasi e nervi, si parla dei suoi confini, così Liggi, essendo onesto, rispetto al vuoto della morte, ne descrive i lati visibili. Quest’ostinazione alla verità rende lineari e diretti i suoi versi, ma non per questo meno distillati, potenti. La morte ti obbliga, non la puoi evitare, ciò non toglie l’indicibilità della perdita, la sfocatezza dei sentimenti, la confusione emotiva. E Liggi cerca di tenere gli occhi aperti su questo buio, su questo enigma. Si obbliga al coraggio perché verso se stesso non ha nessuna indulgenza come forse non ne ha avuta chi se n’è preso cura. E l’amore diventa così l’elemento che controbilancia, che diluisce l’incombattibile ineluttabile.>>
Indichi il cielo
a me, solo a me
che con il camice bianco
provo a trattenerti qui
sfidando il tempo
la logica
la scienza.
Ma tu
indichi il cielo
il dito già blu
perché sai
quello che anche io so
tu succo di mela cotogna
io volto di catrame
muto è il grazie
prima del viaggio.
*
Ogni mattina,
sul fondo del caffè
ti lascio gli incubi della notte
e i sogni dell’alba.
Quello che non puoi
vedere
con le mani
sentire
con gli occhi
annusare
con la punta della lingua.
Ogni vorrei dirti
è lì
sul fondo di quella tazzina
caduta dalla nostre mani
ferita ma intera.
*
Hai il sapore della ciliegia appena caduta
l’odore del muschio
dei muri bagnati tra gli alberi
delle lacrime dei salici.
Respiro con la terra
cammino senza calpestare l’erba.
Solo un sasso mi parla
pronuncia il tuo nome
sa tutto di te
custodito sotto la sua schiena.
Mauro Liggi, medico, poeta e fotografo di Cagliari. Dall’inizio del suo percorso artistico si è focalizzato sulla street photography, il reportage, la fotografia documentaria, partecipando a numerosi corsi e workshop con i più importanti autori italiani nel settore (Francesco Cito, Valerio Bispuri, Valentina Tamborra). Il suo primo lavoro Finestrini al plasma è frutto della collaborazione con il poeta Andrea Melis. Il reportage sul backstage del Circo Paniko ha prodotto il suo primo libro fotografico Una magica vita. Racconto fotografico degli artisti del Circo Paniko. Collabora con la Mediateca del Mediterraneo per la creazione dell’Archivio fotografico della città. Autore di numerosi progetti di stampo sociale collabora con le scuole per la divulgazione della cultura fotografica. Dal 2020 è collaboratore del settore social della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (Fiaf) e dal 2021 è presidente del Circolo Contrasti Fotografici ed è Delegato regionale Fiaf per la Sardegna.
Nel 2021 ha ricevuto la menzione speciale per la miglior fotografia al Mia Fair di Milano con l’Associazione Fotografi Professionisti (AFIF) ed ha pubblicato la sua prima raccolta poetica Anima scalza. Le orme della poesia, AmicoLibro edizioni. Nel 2022 ha pubblicato la raccolta poetica Segnali di Fumo, Altromondo Editore. Il suo blog: https://www.mauroliggi.it/about
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