IL GIOCO DELLA PALLA, DELL’UVA E DEI SILENZI
I
Era proibito il giuoco della pallanei cortili di Via Cumiana.
Da ragazzo mi perdevo fra
limiti d’asfalto e classifiche a scalare
mentre il cinquantuno ed il quarantanove
fingevano il silenzio tra le urla di festa
nell’eco arrugginito di una porta
II
Trascendeva d’alba la dimenticanza mentre
correvi tra le vigne e gli acini caduti
la vendemmia era nell’odore rasposo di collina.
Il tuo era compito da brava scolara
senza alcun affanno per i genitori
III
Noi tra i silenzi alle spalle dei quaranta
attendiamo il tempo dell’appartenenza
nell’ardire di una luna al capezzale
chinandoci inesausti
al buio proscritto delle stelle
Una poesia intensamente bella, Salvatore. Mi piace molto come hai intrecciato le immagini, insieme ai fili della nostalgia e del ricordo… Bravo sempre!
Una poesia intensamente bella, Salvatore. Mi piace molto come hai intrecciato le immagini, insieme ai fili della nostalgia e del ricordo… Bravo sempre!
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