Venuto al mondo ancora non finito
Sgrano dalla luna incendiata verso aromi solari carichi di sapori arancioni.
Avverto il mio essere (ancora non finito) in intense emozioni spezzate dal vino rosso.
Tra poche ore vivrò una gialla alba di smog, sigarette e beffe.
(Brace psichedelica).
Notturno dal pentagramma gravido di echi, sei odore di mosto.
(Fantasmagorica rilettura del non essere).
Liquidità all’orizzonte mentre cammino su corde di violino. Pizzico la terza e la quarta, scoprendo profondi solchi di riff affogati nell’ozio. Profumo di incenso mentre rotolo su roghi di memorie.
Svanire di me stesso.
– Ipnotico dissolversi dell’essere –
Ritornare nell’embrione materno per riafferrare la vita e riversarla sulla carta.
Seduto sul marciapiede, raccolto in me stesso. Appoggiato al muro scuro, con le mani a reggere la testa a tratti vuota.
Immaginare la strada dal traffico bloccato. Pensare la gente meccanicamente sulle proprie gambe in traiettorie tracciate dall’inconscio.
Malinconici accordi di chitarre elettrificate scolpiscono, sul pentagramma dell’alba, una suite di leggere brezze.
Accordi improvvisati.
– Mi scopro segnato da poche gocce di inchiostro –
(Serafico pallore sfiorato da innocenti battiti di ciglia al dischiudersi di petali).
da : Ritmi urbani : Gaefra editore, 1999
“assisterò assente a tutto quello che accade e saprò raccontarmi tutto questo in una futura sera ancora più silenziosa”
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Nato a Palermo (1968), Erwin de Greef è critico musicale e di letteratura, autore di narrativa e saggistica con molte pubblicazioni cartacee e online. Da qualche anno è editor free lance e collabora con diverse case editrici.