… “siamo generazione che regge l’alcool
ma non l’amore” …
due versi
solo due versi a esplicitare senso nel senso del chi siamo, oggi
un siamo filato e conduttore in mezzo allo svolgersi delle pagine che guardano di quel noi il luogo d’io e si fa attimo nudo da formalismo e retorica che all’autore non servono per dire .
scelta, mia, lasciare alla curiosità degli occhi lo sguardo d’interno muoversi a piccole dosi nel silenzio che legge dal pavimento alla finestra quella distanza segreta alle carezze eppure così fortemente presente e presenza materica di una finitudine nell’acqua che si prepara parola chè tutto ci inizia da quel pronunciare nome all’origine del gesto che desidera d’insieme la verità nel passo .
solo due versi, questi
e dicono un paesaggio di lettere ai bordi dell’ora che è tutte le ore poggiate anche su una saracinesca conclusa per abitudine amorale nella cura sempre di quel noi gridato qui a bassa voce per restare incisivamente espresso e impresso mentre scompongono il cuore gli avanzi della cena sulla bocca tra mani piedi e un mandarancio che il poeta ritorna immagine di sé
… “siamo generazione che regge l’alcool
ma non l’amore” …
potrebbe dettatura altra consegnarci sua sinossi perfetta di verbo essente ?
E queste tue parole sono davvero un regalo gradito e bello assai per continuare e credere in ciò che scrivo.
Grazie 🙂
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