felice_10.11

Vivo Poesia come percezione, e anche e soprattutto come ricerca (spirituale e umana). L’intensità della parola mi dà forti emozioni, anche se per chi scrive la parola stessa veste l’inesprimibile, non riuscendo a dire appieno, ed è tumulto del sangue e accelera il respiro, o a volte è una sospensione come d’incantesimo in cui sembri annullarti. E’ una febbre. Una celebrazione.

FAR POSTO ALL’ANGELO

dev’esserci forse un angelo
alla mia sinistra
e sì che per natura
non sopporto nessuno da quel lato
camminando per strada
che non sia una benefica presenza

chi mi accompagna nella luce
declinante degli anni
non sa di dover fare
posto all’angelo

che provvido
mi aiuti a scalzare
ogni giorno la morte

*

NUVOLE VAGHE

le nuvole vaghe a guisa di pegaso
o capra e in pacato risveglio
il sangue del tuo ieri connesso
alla vista del bimbo nel levarsi
dei piccioni in volo davanti
ai gridolini acuti e
più a lato
della piazza il vecchio
in carrozzina
tornato bambino a ricordarti
l’esistere parabola
di carne
nel pulsare dell’universo
e il conto degli anni
i voli pindarici del
sognare

*

SIMILE ALLA VITA 

simile alla vita il morire
mi dici
naturale ma strano se ci pensi
vi si entra con uno schiaffo e
se ne esce con una
manata di terra

con un io ridimensionato
m’immagino di sparire
come chi in sogno segua
una successione di stanze
allora uccelli vedrei uscirmi
dalla testa
nel becco i versi d’una vita.


Felice Serino è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino.
Ha pubblicato varie raccolte: “Il dio-boomerang” (1978), “D’un trasognato dove” (2014).
Ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici.
E’ stato tradotto in sette lingue. Intensa anche la sua attività redazionale.