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La mia poesia nasce da una riflessione sull’esistenza umana. Ricordando l’insegnamento di Mario Luzi, il poeta non si può sottrarre dal chiedersi da quale istinto nasce il suo bisogno di scrivere e dal cercare quale sia stato il vero scopo della poesia fin dall’origine della letteratura. Analisi necessaria per avere gli strumenti indispensabili al fine di ordinare pensieri e azioni in una memoria da condividere, sebbene la comunicazione preveda sempre di mettere a nudo emozioni suscitate dalla propria condizione umana. La riservatezza però cede di fronte a un esercizio mentale che si completa in una trascendenza in continuità con l’immanenza, come nel desiderio di concepire una divinità che non vuole e non deve essere aliena dalla ragione, ma resta pur sempre un punto di riferimento una volta presa consapevolezza dei limiti umani. Il continuo dialogo con l’altro mi spinge a rivelare, nei legami più intimi come di fronte a incontri occasionali determinati dai sentimenti comuni, la natura delle relazioni che uniscono le persone. La mia è una poesia che vuole spingere l’altro a prendere coscienza della propria umanità, cerca il suo interesse, offre spunti per sopportare la realtà sociale e culturale nei suoi limiti. Una poesia lirica perché ispirata dalle emozioni, ma che deve lasciare un’impronta, un messaggio che è poi il senso della vita compreso attraverso la sinergia con le persone che si legano al mio sentire. E nel momento in cui capisco che questa necessità è stata soddisfatta torno all’origine della mia ispirazione poetica, ripercorro i passi iniziali di una lunga riflessione per osservare ancora più in profondità la mia anima, ma sempre senza porre un punto di svolta tra le parole dedicate a me e all’altro, senza diversificare tra la comunicazione e l’esplorazione intima.

DANZARE

Per il nostro ballo
su onde crescenti delle membra
attenderei il tempo uscire come
respiro dalle venature della pietra,
per sedare la tua indomita rabbia
che avvolge come il flusso
di un bacio letale.
Ci vediamo liberi nel ballo,
rotti gli schemi di un cuore muto,
aperti nell’aria a vagare
la leggerezza dei nostri corpi,
leggerezza della tua grave vitalità
difesa da un momento nel cosmo
seppur immanente.

*

GEORGIA

Se mi chiami
con l’istinto a insinuarti
nel labirinto della mente,
disorientate le sensazioni
non si schiudono.
Se mi chiami solo per passione
si apre il riflesso dei colori,
voglio vederti giocare,
esserti sereno, cederti felicità.

*

DISTOLTO

La conoscenza si spreca
negli sguardi gettati,
mi spingono all’abbandono,
mi ritraggo senza resistere.
Intenso è il rimpianto e preme
nella svelata oscura intimità,
percepirla nella sua forma indistinta
è una condanna in cui mi consumo.
Il sole non li ha rigenerati,
vano è cercare la dolce sostanza
mai assunta tra le solite mura,
volto lo sguardo per distoglierlo
dall’ordine del tempo.


 

Giampaolo Giampaoli è laureato in storia contemporanea e ha svolto il dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, discutendo una tesi sulle vicende dell’emigrazione dai paesi della montagna toscana tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Insegna materie letterarie nella scuola secondaria di primo grado.
Nato a Lucca il 12 febbraio del 1973, dopo la sua prima raccolta Diario di poesia per Prospettiva Editrice uscita nel 2002 ha pubblicato la silloge Frammenti, realizzata in e-book per il sito dell’Associazione Cesare Viviani di Lucca, centro letterario con cui collabora tuttora come membro del consiglio direttivo curando la presentazione degli autori. Nel 2017 il sito “Poesie in versi” ha pubblicato la sua ultima raccolta La qualità dei sentimenti, ancora una volta esclusivamente in versione digitale.
Alla produzione poetica da anni l’autore affianca l’attività di articolista e recensore per varie riviste letterarie. In passato ha collaborato con “Progetto Babele”, presso cui in qualità di redattore ha lavorato per la selezione dei testi, e con il portale letterario “Opposto”. Attualmente scrive per le riviste online “Mangia Libri” e “Pagina Tre” e i suoi interessi si restringono alla poesia, alla letteratura noir e alla promozione di manifestazioni culturali. Alcune sue recensioni di opere di poeti contemporanei sono state pubblicate dal sito “La Recherche”, che ha dimostrato interesse anche per le sue liriche.
Nel 2018 il portale letterario “Bibbia d’asfalto” gli ha dedicato uno spazio come autore ospite, proponendo cinque suoi componimenti recenti. Altre poesie inedite sono uscite contemporaneamente sull’antologia dell’Associazione Cesare Viviani.