Tra parola e assenza, tra respiro e apnea. I fragili meccanismi della poesia salvano dall’annegare. Una decostruzione del viaggio, tra gli estremi di cielo e terra, sui confini dove nasce il desiderio – eros – ovvero, nella solitudine. Creare un significato dai frammenti che sono ciò che ci rimane del tempo, del passato, di ognuno di noi. Per un momento vederli dinanzi, assorbirne la gioia.
Tra cielo e terra, ma anche da una lingua a un’altra, nello spazio aperto dalla traduzione dove immaginiamo senza toccare. Tra vita e morte, tra sillaba e suono, nel silenzio della parola e della pagina bianca. Un luogo nel quale la lingua si liquefà e rimanda ad altro –una identità che si fa altra. In creazione.
Un incontro
Oggi troppo strana la coincidenza
e le tue mani lontane
e le mie immobili
alla tavola degli eventi.
Sotto la luce a neon,
c’è anche questo
l’orrore delle cose,
e il sentirsi sbagliati.
E non tremiamo perché siamo
corde slacciate o spezzate dal caso.
Mi avevi detto il cielo
perché poi era compatto
per cigni e sterne
ma non più per noi,
mi avevi detto che pure stranieri
attraversano confini e l’aria
la respirano tutta
come fosse ossigeno.
E senza differenza.
Allora io ero uscita
e dopo il cancello
avevo cercato dov’era il punto
che tu indicavi,
quella crepa del cielo
dove per noi le cose si spezzano.
Forse da lì fuggiamo perché siamo
come ali che si alzano da noi dentro.
An Encounter
You ask me
why is the sky
open and without limits
for swans, for geese, for terns
but not for us.
Here, we cannot even see the sky;
this room is suffocating,
hot, without windows,
strip lights cast shadows
of our hands across this table.
Like birds
we are trapped
and disorientated
in white light
milling
crying out into the dark.
Left to our own instincts
we could find our way
on cool nights
navigating
with the stars
the coastline
landmarks.
Il testo, della raccolta inedita “Verso una terra – Toward a ground”, è tradotto in inglese dalla poeta irlandese Maria McManus
*
Sleep comes drizzling.
A blade
divides the light.
You take your fill. I take the thinking.
Il sonno scende come pioggia.
Una lama
divide la luce.
Colma te. Io mi riempio del pensare.
*
Day is near,
exhaustion of the brain,
the heart grows cold,
it let go the wings.
Il giorno si avvicina,
esaurisce il cervello,
raffredda il cuore,
le ali lasciate andare.
*
Dare it
with your mind.
Because invisible too
you will keep going on your way.
And there will be roses
to share.
Or roses
to claim.
Osa con la tua mente.
Poiché, seppure invisibile,
sarai sentiero.
E vi saranno rose
da dividere.
Rose
da reclamare.
I testi fanno parte della raccolta inedita “Verso un cielo – Toward a sky”? e nascono bilingui. Scritti ‘simultaneamente’ in italiano e in inglese, l’autrice scrive “che le lingue ruotano attorno a qualcosa che vogliono significare, come sempre è tra le parole e la mente, le sillabe e il loro suono”.
Viviana Fiorentino nasce a Palermo. Dopo gli studi in Toscana, viaggia per l’Europa, tra la Germania, la Svizzera e l’Irlanda, paese dove attualmente vive e dove insegna letteratura italiana per stranieri. Dal 2018, partecipa a festival di letteratura italiani e irlandesi e al progetto di poesia itinerante “LabeLLit”. Nel 2018 vince premi di poesia o viene segnalata (tra i quali, Arcipelago Itaca; Bologna in Lettere). Sue poesie compaiono su blog letterari (come Poetarum Silva), sulla rivista internazionale di letteratura Brumaria, “Forgetting – Brumaria Works #9” e una sua silloge è pubblicata da Arcipelago Itaca nel 2018. Nel 2019 pubblica la raccolta di poesie In giardino per Controluna Edizioni e il suo primo romanzo, Tra mostri ci si ama, per Transeuropa Edizioni.