La poesia sopraggiunge, mi raggiunge, assomiglia a un passaggio, a un attraversamento. Le parole vengono a galla, le fisso, le scelgo o mi scelgono. Le sistemo sulla partitura, alcune trovano posto da sé stesse, è musica che deve ben suonare; il senso arriva in seguito, capita a volte. Sosteneva Raymond Queneau che «quando nasce la poesia, non sempre si sa quello che si dice», in parte credo sia vero, come so che la poesia è azione che agisco e mi agisce.


*
Matera è leggera
bianco nido alle radici
regina di luce genuflessa
nella mano cava della terra.

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Nell’inquietudine
crea bolle di sapone

scoppiano al sole
sotto gocce d’acquazzone.

*
Certi portici sembrano
altarini immacolati
spazi protetti
resistenti all’urto
delle invasioni
nicchie a protezione
in cui circoli solo aria nel cuore.

*
Il cielo è balena bianca
pancia liscia sulla mia testa

perdo le coordinate, io
corpo bianco sotto la neve.


Alessia Bronico (Atri, 1981). Ha pubblicato in poesia L’abito della Felicità (LietoColle, 2016), Un dio Giallo (LietoColle, 2018), è inserita in Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n. 5 (Raffaelli Editore, 2017).