[ Racchiudo la misura della liberazione
nella forma aperta del palmo della mano,
deciso contro la porta di casa
quando lascia tutto il mondo fuori,
e me, sola con il dentro. ]
*
La poesia più bella ha la forma delle tue mani quando scrivi,
il sapore delle parole che si formano, piene, nella bocca.
E’ il respiro delle mattine
che si affastella ai primi gesti che mi hai insegnato ad amare,
la malinconia che si scioglie, come lingue di bruma, tra i rami.
Il restare, paralleli, mentre guardiamo lo stesso orizzonte,
quando lasciamo dire di noi a quel libro
che ci guarda, sospeso in una data, dal tavolino.
Sono i miei passi che si confondono dove lasci i tuoi,
le fioriture selvatiche che riposano lungo i muri
e i miei occhi che ti accarezzano da lontano.
*
[ Le foglie,
cadute a novembre,
si radunano strette,
nella stessa sorte.
Come capelli scomposti,
delimitano i volti delle strade,
si aprono a ciocche
fra le dita del vento.
Si lasciano,
nel rumore dei giorni,
senza volontà, tra i mulinelli
e marciscono, vinte dal tempo ]
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“Mi svela, rispetto al suo restarsene immutata, l’influenza di un avverbio. Quasi quanto le mattine di ponente, quando le parole, così prossime alle emozioni, si alternano tra i rami.”
Emilia Barbato è nata a Napoli nel 1971 e vive vicino Montesarchio, in provincia di Benevento. Laureata in Economia presso l’Università degli Studi Federico II, si occupa del controllo di gestione e dei sistemi informativi in un noto gruppo industriale campano. La passione per la letteratura, la poesia e la scrittura ha sempre accompagnato la sua vita, manifestandosi attraverso una produzione varia ed eterogenea di liriche e racconti. “Geografie di un orlo” è il suo esordio letterario. http://www.autoriitaliani.it/autoriaffiliati/emiliabarbato/
mi piacciono molto gli scritti di Emilia che conosco personalmente ..oggi eravamo insieme a commentare come sempre di poesia…
Angela Ragusa.
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