Mandare lettere ai cieli, ai venti, ai mari, a tutte le dilagate forme dell’universo*: poetare è un atto di profondità che ritrova la sua origine nelle sensazioni primordiali – un istinto del mondo reincarnantesi anarchicamente; ed è in questa anarchia che si nutre il desiderio di esprimere all’etere la nostra più totale perdizione.
* = L. Calogero
Rabbie celate nella carne — le sbarre di metallo
ti costringono a mura nomadi: non è casa
e il parquet accoglie in grembo solo
correnti distruttive. Ma tu scioglierai i capelli, mentre
rose e spine ti faranno da corona: poi, che importa
se altare o croce?
un sacrificio non arriverà mai ai piedi di
Dio onnipotente, se non sarà stato consumato in segreto.
(in corsivo: Dino Buzzati)
*
Dèmoni ospiti inquieti migrano da terre di illusione
a suoli cartilaginei: un clock scandisce i morsi al secondo
fino a quando non rimangono solo brandelli
di lenzuola. Unghie incarnite e occhi famelici
urlano di volerne ancora: sul dorso,
_______________________________________brucia la ferita, ma non la leccate
voglie peccaminose incompiute
guariscono, se travolti da una carezza; solo allora
attraverserà la pelle un bisogno
_______________________________________che non è emorragia.
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Scambiatevi la mano in segno di Pace strinsi questa mano quella mano l’altra mano
il dio Achille mi parlò del suo tallone: confessò
che sono i numeri primi ad essere ripensati dal Creatore
Bibbia eucarestia corpo sangue di Cristo preghiera
_____________________________________Ma io, rifiuto il pane e il vino
mi trascino fino all’ultimo degli inganni e scucio quei maledetti occhi erebèi
_____________________________________poi, vidi un uomo e lo chiamai Dio
_____________________________________vidi una ferita e la chiamai Passione
e ci scambiammo la mano in segno di Pace.
La Sacra Sindone si lava tra i panni sporchi
i Crocifissi soffrono sulla Terra i chiodi infissi nelle loro carni.
Deborah Prestileo (1999), studentessa universitaria in Scienze dell’Educazione e della Formazione e tutrice di bambini con bisogni educativi speciali, vive nei luoghi agrodolci di Sicilia. Si avvicina alla Letteratura già dai primi anni di Liceo Classico, dove, oltre ad innamorarsi perdutamente della Letteratura Greca, si avvicina timidamente alle produzioni poetiche contemporanee – Ungaretti, Achmatova, Cvetaeva e Ritsos diventano il suo pane quotidiano. Nel 2018, vince la sezione “Miele” della Balena di ghiaccio e nel 2019, vince il secondo posto del Premio Lighea, con una poesia dal titolo “L’abbecedario”, la quale difende il diritto all’alfabetizzazione e all’istruzione di bambini di tutto il mondo, nei principi di libertà e inclusione. Attualmente è alla scoperta dei miti e delle figure leggendarie della Letteratura persiana e araba, e tra i suoi progetti c’è quello di scrivere un racconto di Letteratura per l’infanzia.