FRANCA ALAIMO DICE DELLA POESIA

Se scrivo poesia è per mettere a soqquadro il mondo. Cucio fra loro parole la cui prossimità appare del tutto improbabile, le conduco oltre il loro bordo di significazione usuale, e con esse rinomino il reale. Così il trito e ritrito dei luogni comuni viene di colpo dimenticato, gli sbiadimenti e l’usura appiattente della quotidianità, lasciano il posto ad un’altra lingua che, irraggiando attorno significazioni nuove e stupori, trasmuta  le cose in epifanie. E il vuoto, la morte, il dolore, il male vengono assunti e rielaborati e si trasformano in canto, e il “no” diventa assenso, appropriazione del segreto, e forma di conoscenza.

LA SUA POESIA CI DICE

Dalla raccolta inedita: Corso Pisani

Il postale

Andavamo al porto
(io, tre amiche, un cane).
Alle diciannove il Postale
salpava per Napoli.
La nave tubava a lungo
come una colomba in amore.
Guardavamo i marinai slegare
le funi dalle bitte del pontile.
Anche per noi ragazzine
di tredici anni era tempo
di slacciare gli ormeggi
dell’infanzia, di innamorarsi
di uomini che sapevano
di mare e di vento salmastro.
Loro ci salutavano dal ponte
agitando i berretti bianchi e blu.
Il più bello era Saro,
vent’anni, gli occhi chiari.
*
Fragranza di rosmarino
nelle rare folate di vento.
Si spargono ovunque
minuscoli fiori viola,
il ciglio del tempo, il cielo.
Le bocche bagnate di vino,
di fronte il mare mosso.
E poi come madre e figlio
dormire in un caldo
tepore di latte, le gote
arrossate sul seno.
*
In certe mattine invernali
dal grembo della valle sale
la nebbia fino ai davanzali
delle finestre. Affondati
il portone e la scala.
la casa somiglia a un’amaca
legata alle cime degli alberi.
Affiorano le colline come isole
verdi su un mare di latte.
Con il lungo coltello della coda
una gazza taglia il confine
tra sogno e sogno disegnando
in volo ghirigori neri.

DICONO DI LEI E DELLA SUA POESIA

Giovanna Rosadini. La poesia di Franca Alaimo (…) è sempre una poesia emozionata, partecipe e aderente alla vita, palpitante di umori e colori, vibrante di suoni e densa di analogie e metafore (…) La fiducia nel linguaggio è totale, e altrettanto, percepibilmente, è il piacere di praticarlo.

Maria Grazia Calandrone. Le immagini continuano a parlarle e la vita a profferire sé stessa: luci, spiragli, profumi, la sovrabbondanza della terra vissuta e la confidenza spontanea con l’amore sono una miniera inesaurita (…) E questo rotolare della vita fra le righe è anch’esso atto d’amore. Come lo è la libertà, che mi pare essere la cifra della scrittura-vita di Franca Alaimo, il cardine sul quale ruota tutta la rotazione di questo universo: una libertà pretesa e ripetutamente conquistata, sia nella vita che in poesia, perché quella di Alaimo è poesia che non piega a moda alcuna, ma continua la propria ricerca e la propria adesione come il romanzo ininterrotto e coerente di un’anima che, con un occhio, mira all’azzurro dove cantano alberi e usignoli, e, con l’altro, accarezza la terra che la tiene.

Niccolò Nisivoccia. Mi è piaciuto moltissimo il suo tono spesso quasi narrativo, ma poi squarciato improvvisamente – quasi sempre nei versi finali – da un’illuminazione, da un’immagine che rivelano il senso di una vita vissuta. Sono rivelazioni, epifanie (…) Ma tutto si tiene: perché nessuna di queste epifanie, di queste intime verità vissute sarebbe tale senza la carnalità dei versi che le sorreggono. Ed è vero: questo vale soprattutto per sacro cuore, ma in realtà anche in Oltre il bordo vedo la stessa aderenza ai ritmi più semplici e naturali della vita, e penso ad esempio a una poesia come “Pranzo”, che trovo bellissima.

FRANCA ALAIMO E I POETI INFLUENCERS

Tutti gli autori letti sono per me dei maestri per l’unicità delle loro voci. Sono sempre affamata di scoprire nuovi mondi poetici ed è per questo che non lascio passare nessun giorno senza leggere versi altrui. E’ un esercizio, innanzitutto, del cuore, che ritrova  negli altri il senso più profondo dell’essere uomini. E però ci sono autori che amo in modo particolare, sulle cui opere torno e ritorno. Tra i classici, Rilke, che, secondo me, è riuscito a sfiorare l’indicibile. E, tra le donne- poete, Alejandra Pizarnich, colei che fece della sua stessa vita un monumento alla poesia, colei che guardò l’abisso e se ne è fatta attrarre fino alla morte. L’elenco dei poeti contemporanei (da Nord a Sud) che amo sarebbe lunghissimo ed evito di farlo anche per evitare di dimenticarne qualcuno.

Franca Alaimo esordisce come poeta nel 1991 con Impossibile luna, a cui seguiranno altre diciotto sillogi, le più recenti delle quali sono: Sempre di te amorosa LietoColle Ed.; Traslochi, LietoColle Ed.; Elogi, Ladolfi Ed.; sacro cuore, Ladolfi Ed., Oltre il bordo, Ed. Macabor. Sul sito La Recherche ha pubblicato quattro e-book (tre sillogi poetiche ed un epistolario). È presente in molte antologie (Newton Compton, LietoColle, Aragno, l’Arca Felice, etc..) e riviste (tra le quali, Poesia di Crocetti, Atelier, Italian Poetry Review, Il Portolano, etc…) e storie della letteratura contemporanea, tra le quali Insulari. Romanzo della letteratura siciliana, curato da S. Lanuzza (Stampa Alternativa, 2009). Nel 2018 ha curato per l’editore Ladolfi, insieme a Antonio Melillo, l’antologia L’eros e il corpo. La sua prima antologia è uscita sul sito on-line Bomba Carta, gestito da Liliana Porro e Elio Andriuoli nel 2017. Nel 2020 l’editrice Macabor le ha dedicato una monografia antologica nella collana “Italia insulare. I poeti” È autrice di tre romanzi: L’uovo dell’incoronazione, Ed. Serarcangeli,2001;Vite Ordinarie, Ladolfi Ed., 2019 e La gondola dei folli, edito nel 2020 da Spazio Cultura.