L’interesse per la scrittura mi accompagna sin dall’infanzia, attratta dalla parola mistica, quasi divina. La poesia è vivere nell’inferno, amarlo, farlo durare nel tempo. È pausa temporanea dal male-stare, dall’orrendo e dal tremendo, epiteti che cito in molti miei testi. Poesia è rendere vivida la memoria, renderla meno greve, è sentirsi dentro e fuori dal mondo. È incontrare l’altro in sé stessi, riflesso.
Salvatemi dall’insalvabile
come una preghiera sacrosanta
come la risata di un bambino
come una palomba bianca
come un’onda dentro il respiro.
*
È il tuo corpo la mia Terra Santa
benedetta terra amorosa
cammino di Salvezza d’Ebrei.
Carne promiscua al volere
tacere in un paese straniero
ove il sangue è coperto da burka
e gli occhi si intravedono a malapena.
Sei tu la mia Afghanistan
la mia Kabul distrutta, tutte le città del mondo
che non ho ancora vissuto.
Sei la mia Siria,
la mia Damasco
Gerusalemme, il bambino nato
da un faticoso travaglio.
Sei tu la mia Terra Santa
il cammino di Santiago che eseguo
L’alchimia, la giostra infuocata dei miei sensi
perire morendo
vivere tacendo
L’incompiuto atto di dire
quel che potrebbe sfiorire
sulle tue morbide labbra.
Sei tu la guerra crociata
che conduco per amor del vero
del cielo
di questo siero
nelle tue vene
direttamente dal mio copioso seno.
Sei tu che hai pietà di me.
Tienimi in corpo
come uno scaramantico amuleto d’oro.
Terra Santa, Betlemme
Cristo sull’asino ragliante
la pampina d’ulivo
la Pace, il mistero divino.
Pace fratello, Pace
in eterno sostare sulle carni
alla brace.
*
Sembra quasi un gioco
questo scorrere dei giorni
senza lasciare traccia.
Colpisce al cuore la freddezza
l’ennesima freccia.
Paola Sanfilippo, 22 anni, siciliana di Licata.
Nel 2021 ha pubblicato Pelle Bruciata, BookSprint Edizioni, e Acqua Santa, Abrabooks editrice.