Bellezza

: ascolta la foglia
cadere nell’abbraccio del cielo
la terra sa aspettare

***

: l’ascolto del silenzio
indaga
ogni occasione di forma

***

: incorniciano
atmosfere dark

***

: candide
fioriture
improvvisano

Forza

: precipitare
per la perdita
di orizzonte

***

: abitate
ma non
fisse dimore

***

: in lotta
titanica
anche
se non sempre
con l’umanità

***

: viaggiare ai bordi
e spingere
in avanti
il confine

Sacralità

: tutto si consuma
vaniscono gli sguardi

***

: inafferrabili
di fatto
spesso a vista

***

: mai sotterranee

***

: illusorie
come l’amore?
o
concrete
come l’odio?

Massimiliano Fabbri, estratto prefazione.

[…] Atlante: parola perfetta per le nuvole.
Missione davvero impossibile.
La moltitudine.
L’impossibile archiviazione e registrazione. Il tentativo comunque.
L’inseguimento leggero.
Lezioni americane e città invisibili.
Lo spettacolo in movimento. Imprendibile (quanti hanno provato a disegnare o a dipingere le nuvole, a farne serie, ciclo e motivo).
Da bambino le nuvole in Tex Willer. E i cavalli.
Lo spazio da percorrere.
Le mappe e le forme che si disegnano nel cielo. La profondità.
L’alfabeto dei segni e pennellate e tavolozze per descriverle.
Sandra è sia una ceramista che una poetessa, e forse qui per la prima volta in lei, i due mondi che poi, ovviamente, separati non sono, viaggiano insieme, e lei che cerca di catturare le nuvole con entrambi gli strumenti, con tutte le sue armi e potenza di fuoco, le parole e la terra, forse il leggero e il pesante, che servono entrambi, la scrittura e la manipolazione della materia plastica.
Insieme. Evviva […].

Anna Tabbia, estratto postfazione

[…] In questa compenetrazione di forme c’è la principale componente della bellezza delle nuvole. E BELLEZZA è il titolo della prima sezione della raccolta.
La bellezza è fatta anche di corrispondenze tra sensi: è l’ascolto di una foglia che cade, è lo sguardo incollato all’insù.
E c’è pure bellezza nel cavalcare le nuvole per entrare in un mondo fuori dal tempo in cui si sa aspettare. L’attesa è uno spazio bianco e anche per questo nella raccolta di Baruzzi c’è tanto vuoto, tanto non scritto, come se la poeta/artista avesse lavorato di scalpello, di scavo, di scarnificazione, di “sottrazione di peso”, direbbe Calvino. Ed è ancora lui a citare un altro poeta di leggerezza e di spazi bianchi: Lucrezio per il quale “il vuoto è altrettanto concreto che i corpi solidi”.
In Calvino ci sono Ovidio e Lucrezio; in Baruzzi, sia pure inconsapevolmente e in altra forma e misura, ci sono tutti loro: in ognuno la traccia di ognuno (…) ognuno stampato da ognuno (ma questo è Primo Levi: un altro innesto).
A questa bellezza che è tale anche per la sua fecondità Baruzzi guarda con “sguardo devoto” e SACRALITA’ è il titolo dell’ultima sezione. Le nuvole sono sacre perché “contenitori di eternità”., doni preziosi che la natura ci offre regalandoci la sacralità dello “svelamento/ di vita in movimento”.
Sacro è lo stesso atto creativo.
Zeus ha dato forma a Nefele, la nuvola: è lui che ha modellato una nuvola con le sembianze di sua moglie Era per salvarla dalle
brame di Issione.
La nuvola è nata dal modellamento di un dio e le nuvole di Baruzzi sono anche modellate in ceramica dalle sue stesse mani; la nuvola di Zeus è nata per camuffare la realtà e le nuvole di Baruzzi, messe su carta con poche parole, camuffano la realtà per guardarla. E la letteratura è questo giocare a travestire la realtà per meglio svelarla.


Sandra Baruzzi è nata a Faenza (RA). Docente di Design Arte della Ceramica presso il Liceo Artistico Statale “Felice Faccio” di Castellamonte (TO). Indagatrice artistica e letteraria, curatrice indipendente. Come poeta ha pubblicato con la casa editrice ANANKE diverse raccolte: CONTESTO (2004) con Piera Giordano, Dimore dell’anima (2005) con Piera Giordano e Anna Tabbia, A corpo libero (2008) con Piera Giordano e Anna Tabbia, Scartafaccio s-velato (2008), Di quale terra? (2010), Ritrarti (2012) con Anna Tabbia, Tempo di risacca (Atene del Canavese 2021) con Anna Tabbia. Per Manifattura Torino Poesia, Edizioni Marco Valerio, è coautrice con A. Tabbia dell’antologia poetica FORME DELLA TERRA – Dodici poeti canavesani (2010).