Poesia credo sia quando il mondo si mostra e tu sei nella disposizione di vedere. È un incontro che avviene a metà strada, dalla realtà e da noi stessi. Non è ciò che uno sente; ma non è neppure — purtroppo — ciò che, in quanto esistente, semplicemente é — di cui nulla sapremo se non quanto, come esseri umani, abbiamo facoltà di sapere.
A ben vedere, quelle fin qui avanzate sono più definizioni del “poetico” che della poesia. Forse, poesia è quando il poetico prende forma attraverso la lingua, una lingua che si reinventa e si emancipa dall’uso quotidiano — pure quando apparentemente lo ricalca — creando equilibri diversi tra suono, significato e significante. Poesia, allora, sarebbe un modo per dire sempre altro.
La voce era credibile
e la stanza, le luci
— come tutti sedevano, come stavano attenti.
Capivi il necessario
— la tregua, tutto il darsi della sera,
i luoghi mescolati.
E l’importanza d’un posto lontano
da non vedere mai
o da ricordare presto.
Furono un rischio le parole, dopo
— i piatti in mano, le bocche ai bicchieri.
Così vicino tutto
— quell’odore di cibo che non lasciava scampo.
*
L’aria, il suono del lago
l’ha resa impercepibile
e l’unica strada — come si arrivava
a litigarsi i letti.
Quanto c’era di vero
nelle cose insensate
nel pianto incontrollato intorno al tavolo
— quanto di ciò che poi sarebbe stato.
Non dare credito a fatti impossibili
— cercare un bar piuttosto,
il posto per sedersi —
é stato un modo con cui passare il tempo
— ma tutto il tempo, tutto.
*
I morti che ti guardano
l’anima nei cortili
come lumini. Piangerne
sulla spalla d’un padre
— la verità divelta
ai margini d’un letto chissà dove,
in quale casa. I segreti dei vivi
le menzogne benigne
— non omettere nulla.
Non c’è nessuno a cui giovi sapere.
Alle prime ore o a sera
é facile che a valle si raduni
la nebbia, senza che nessuno veda.
Simone Migliazza è nato l’8 settembre del 1982. Si è laureato in storia dell’arte e in discipline musicali. Attualmente insegna in scuole pubbliche e private. Nel 2022 ha pubblicato “Poesie della voce nuova” per Puntoacapo editrice. Suoi testi sono stati ospitati su diversi lit-blog ( “L’altrove — appunti di poesia”, “Poeti oggi”, “Avamposto poesia”, “The bookish explorer”, “Di sesta e settima grandezza”), dal quotidiano ”la Repubblica”, nella newsletter della rubrica “Ufficio poesie smarrite” del “Corriere della sera” e, in traduzione spagnola, dal “Centro Cultural Tina Modotti”. Ha tradotto dal catalano per “Bottega Portosepolto” alcuni testi di Miquel Martí i Pol.