E’ destino che non ti debba scrivere
senza abbandonarmi a quel giusto entusiasmo
che coinvolge e fa apparire
ogni cosa come un gesto naturale
come l’avvento di un’era di pace esclusiva
senza più guerre né cataclismi interiori
Perché ho scritto di te quando il turbamento
per entrambi aveva opposti fusi orari
e agli antipodi prendevamo a calci
la giustapposizione d’ogni mestizia

(E sull’altare del nostro sposalizio
abbiamo rovesciato il creato
prosciugato l’acqua col fuoco
ed aperto un foro ad unire
le parallele curvature dei nostri cuori)