… << Le atmosfere de Il mondo s’è fatto male sono bibliche, estreme, le creature nominate si muovono in un tempo da tragedia, pieno di simboli e figure che vaniscono e tornano, un tempo che pone sé stesso fuori dal tempo che si consuma e dal tempo del consumo: la riflessione è ontologica e perciò, poiché riguarda l’essente, riguarda anche, di riflesso, il contemporaneo, poiché il male cambia faccia, ma ovunque e quandunque risiede. Ed è bene che questo sia, poiché arriviamo a contemplare la sua temporanea necessità, per poterlo definitivamente individuare, tenendo alta la guardia con toni e sollecitazioni anche violente. Il ritmo dell’intero libro è infatti a fiato corto, fatto di versi brevi e incisi. In poesia il senso delle parole si ricava, ovviamente, anche dalla loro disposizione sulla pagina e, in questo caso, la loro disposizione suggerisce una precipitazione ininterrotta verso la promessa finale, come se i singoli testi che costituiscono il volume fossero un’unica presa di fiato per dire: adesso basta. Così, il rapido discorso chiude su una promessa di svuotamento dal male, rilanciando al futuro l’avvenuta conquista. >>
dalla prefazione di Maria Grazia Calandrone
Salomè
I muri scrostati
lustro dannato
dell’uomo indolente.
E il mare scomposto
fratello implacabile
del tempo naturale.
Salomè ha danzato i sette veli
col piede curvo
nel sangue dell’amore.
E le vergini intolleranti ora
hanno il fuoco tra le gambe.
Sbattono tappeti circoncisi.
Senza pavimento.
L’odore rancido
della carne insolente
riempie i passi
dell’apostolo perdente.
Nella basilica consacrata dai secoli
non entra più nessuno.
*
Al Poeta
Riportami a casa Poeta.
Scendi dallo scalino che gira in tondo.
Accompagnami.
Tu conosci la strada discreta
tocchi l’impenitenza e le parole.
Tienimi insieme la dolenza e il sorriso sgraziato.
Tu conosci la smorfia che incide la pietà
e affama le api e le lingue morte.
Sollevami Poeta.
Le gambe sono grasse
e i piedi sono storpi.
I lucernai
sono il segno
del passo deciso.
Non ho altro da conoscere.
Dammi il sonno per andare.
*
Manca poco per l’alba
Avremo giorni perfetti
di mangiatori di fuoco
senza fame
di elefanti ubbidienti
senza circo.
Avremo coppe di vino denso
e teste piene di stelle,
senza vento.
Avremo ragione compassionevole
sulla punta della lingua.
Avremo solido canneto
e una fetta di luna.
E in un pomeriggio che si svende
saremo tutti di più
vestiti per bene
e con oli essenziali nei capelli.
Antonella Vairano nasce a Conversano, città d’arte e di storia a pochi chilometri da Bari. Appassionata dell’arte in tutti i suoi linguaggi, ha particolare inclinazione per la poesia.
Per l’autrice la Poesia è il suono della Bellezza che invano fa silenzio, la seduzione dell’armonia è grazia lieve.
Ha conseguito diversi riconoscimenti a Premi letterari nazionali e internazionali.
Recente è Poeta finalista al ‘Premio letterario Argentario’ 2018. Coautrice in diverse antologie poetiche nazionali ed internazionali. Di recente, poeta selezionata per l’agenda letteraria ‘Fragole 2018’ edita LietoColle e per l’antologia poetica Premio Internazionale 2018 ‘Il Sublime_Il golfo dei poeti’. Coautrice nelle recente antologia a carattere Internazionale ‘Un maestro per un anno’ (2018 edizioni Wip) a favore dei bambini profughi in Siria. Ha fatto esperienza nel teatro recitando in diversi spettacoli. 29 Note poesie è la sua prima pubblicazione uscita a marzo 2018 (youcanprint edizioni). Promuove ed organizza eventi culturali.
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