copertina-Caterina-Scopelliti

Dimentico sempre
quanto sia grande questa casa.
Se lo ricorderò in un sogno,
lo dimenticherò in un altro.
Sembra che tutti la vogliano lasciare,
ognuno si prepara a modo suo.

È tempo di affondare
le lame nella terra.
Tutto è pronto
nell’alba muta.
A ogni ritorno inatteso
si ritroverà
l’incanto perduto.

Nella nebbia di settembre
il sole lascia un posto vuoto
per chi vorrà restare.

*

a A. M.

Il fumo intiepidisce
il giallo delle dita
confonde la pena
meta del tuo viaggio
tra la malinconia di un sogno
e i fremiti dei fantasmi.

Una pioggia di latta
precipita nel secchio,
cerchio della tua follia.

Dai rombi delle grate
emigra incerto il cuore
in un viaggio senza fine.
Il vento che si alza
ti fa rabbrividire
in un’ultima lotta
tra te e le tue ragioni.

Nel fragore di un lamento
anche le nostre colpe
chiuse qui con te
a imprigionare l’intruso.

*

Dicono che il lago ghiaccerà presto.
Cammina con me anche se
non ci potremo raccontare tutto:
sono sempre storie lunghe, le nostre.
Ma saremo solo noi due
finché dura questa luna.

Un ramo secco di marzo
è il bastone che lasci andare
lontano dalla presa.
Non diventerà più fiore
né legno per il fuoco.
Nel cielo intorpidito
avranno lunga vita
le ali di farfalla tatuate
sui tuoi polsi.

*

a D. P.

Senza respiro ti muovi
in perfetto equilibrio
su funi sospese.
Scruti gli abissi
ti fai largo nelle notti
che si accumulano
ritorni in superficie
fai scattare trappole
e scagli la freccia che trema.


Caterina Scopelliti è nata a Roma. Vive e lavora a Reggio Calabria. Ha fatto parte di circoli culturali ed è stata impegnata in attività di laboratorio di scrittura e di lettura interpretativa. Ha tenuto letture sceniche e recital con gruppi artistici. Sue poesie sono pubblicate su riviste culturali, siti e blog letterari. L’ora che segue è la sua prima opera in volume.