Dalla prefazione di Maria Luisa Vezzali
«Una delle possibili definizioni giuste di scrittore (che vuol dire prima di tutto, fra l’altro, poeta), per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura». Questo scriveva – in una pagina troppo dimenticata e troppo poco presa sul serio – l’Elsa Morante di Pro e contro la bomba atomica. E un tipo di poeta come Bartolomeo Bellanova doveva avere in mente, quando scriveva questo testo concepito per una conferenza tenuta in piena guerra fredda, in un 1965 che tra l’altro con l’anno di nascita di Bellanova coincide. La tesi del suo discorso è semplice e radicale: nessuna persona minimamente assennata penserà che la minaccia della guerra atomica dipenda da uno sfortunato accidente della Storia, dal fatto che l’intelligenza di uno stregone-scienziato abbia imboccato per caso un particolare sentiero buio tra tanti altri possibili sentieri; no … Ora, anche cercando di non pensare quanto lo scenario internazionale in cui stiamo vivendo sia tornato sorprendentemente affine a quello che descriveva allora Morante, il primo messaggio forte che il libro di Bellanova trasmette può essere considerato un aggiornamento delle tesi morantiane: l’umanità di questa nostra fase tardocapitalistica decadente e feroce continua a provare la tentazione (nemmeno troppo occulta) di disintegrarsi … Amore, Natura, Poesia sono la triade positiva di questa raccolta, ciò che alla perdita si oppone e che può salvare, soprattutto grazie al nodo virtuoso delle loro interrelazioni [ … ]
Forme
Ogni forma è provvisoria
sotto lo scroscio della luce.
Lo stecco dell’alluce è provvisorio,
il trapezio del tendine,
l’equazione del cinguettio,
la circonferenza delle gocce,
la spirale avvolgente del ciclamino.
Sono provvisorie,
le nostre balbuzie
il nostro tartagliare
caratteri sulla tastiera
incapaci di prendere la mira
raggiungere il bersaglio,
circoncidere il mistero.
Triburtina binario 2 Est
Il canneto contende centimetri di terra carbonizzata
ai ciarpami di ferraglia e tubi
al tetano di carrozzerie infuocate di vecchie FIAT
ai binari stretti tra marciapiedi abulici
di stazioni senza anime di scorta.
La Rustica Città, Ponte di Nona, Lunghezza
suburra climatica di tropici romani
che stringono il collo a tenaglia.
Riecheggia di Pier Paolo il vuoto,
la sua memoria è un’edera scheletrica,
sono sterpi aggrappati alla cancellata
di un campetto da calcio deserto.
La scavatrice ha scavato fino al fondo
tutto il sangue e la ruggine della solitudine
e sta nascosta in qualche baracca
col tetto di lamiera e amianto
dove i ragazzini si fanno di afa e vodka.
Il Mc con l’insegna sopra a un palo
salda il conto a buon mercato
delle calorie in eccesso,
avamposto incrollabile
della civiltà dei consumati.
Volume
La mia voce ti resterà sempre addosso,
sarà il ventriloquo della mia anima sfusa,
emigrata dalla mia carne.
Quando penserai a un futuro
di falò di pianti,
quando ogni alba ti sembrerà
un marmo in faccia dopo l’insonnia,
tu aggrappati alla mia voce
appesa come un gancio
in mezzo ai tuoi seni.
Tu cercala sempre la mia voce
come si cerca un balocco prezioso
nascosto tra i rami dell’albero di Natale
e fatti tirare per la sottana delle mie parole,
non ti daranno tregua.
Apri i volumi delle nostre storie
che avevi ordinato in libreria,
dai volume alla mia voce ogni giorno,
alle pause, agli inciampi
sulla ghiaia delle dimenticanze
e passeggia piano lungo le banchine
delle parole frequentate insieme.
Ascolta la mia risata
intrappolata nel pulviscolo di luce
tra le stecche delle tapparelle,
e parlami
parla ala merlo dell’aiuola condominiale,
e al ritornello dell’upupa,
sono io che non me ne voglio andare
lontano dal tuo profilo.
Bartolomeo Bellanova nasce a Bologna. Ha pubblicato i romanzi La fuga e il risveglio (Il Filo 2009), Ogni lacrima è degna (In.Edit 2012) e La storia scartata (Terre d’Ulivi 2018). In poesia: A perdi cuore. Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus 2015), Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi 2017) e Diramazioni (Ensemble 2021).
Partecipa ad antologie poetiche, tra cui Sotto il cielo di Lampedusa. Annegati da respingimento (Rayuela 2014), Sotto il cielo di Lampedusa. Nessun uomo è un’isola (Rayuela 2015) e Distanze obliterate. Generazioni di poesie sulla rete (puntoacapo 2021).
È uno dei curatori dell’antologia Muovimenti. Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi 2016). Fa parte della redazione della rivista culturale http://www.lamacchinasognante.com