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Invecchiare così, da adesso in poi
contarsi le rughe sulla fronte
i passi, le varianti di ogni sorriso
lo scricchiolare umido delle ossa
dicono che un posto valga l’altro
e invece no, è questo solo questo
il tempo nostro, riflesso addosso
nello specchio d’acqua
che rimanda l’intreccio di due mani
soltanto due: la mia, la tua.
*
C’erano ampi margini, confini,
scatti da fare sul fondo, e l’erba
tagliata male. Crossare al centro.
Uno a saltare di testa, potevamo
crescere, raddoppiare in difesa.
Poi cosa è successo? Uno ha preso
un treno, uno è saltato di testa
o per aria. Alcuni sono rimasti
all’intervallo e non si rivestono
un altro ha ancora su la maglia
aspetta il lancio in verticale,
la svolta, ma non ci sono piedi
buoni, né arbitro, guardalinee,
non c’è pubblico, non c’è tribuna
solo il replay di un fuorigioco
fischiato da nessuno.
*
Questa cosa me la porto appresso
il precipizio, niente dietro l’angolo
anni, migliaia di metri concedono
la serenità, uno scampo
temporaneo alla morte
una pausa, una presa in giro.
*
Imparassimo almeno dalle foglie
cadere nella stagione giusta
mantenendo un tono di decoro
la scelta del colore
chiedersi del volo:
fuori dallo stormo come l’aquila
o l’armonico motivo del migrare
davanti al mare
per una volta non accontentarsi.
*
Torino ti arriva addosso
non come l’aspetti. Torino parla
ha sei lettere per nome
e disegna letti, anse
raccordi di fiumi
incroci che sappiamo dalle elementari
Torino ha denti buoni per portarti
in alto dove il ricordo commuove
e la vista ti consola presentando
agli occhi un confine possibile
rincuora Torino, rivestita e scalza
mentre fa notte e lascia posto
a un desiderio di non appartenenza.
*
Gianni Montieri, Ampi margini, LiberAria Editrice, 2022

Gianni Montieri è nato a Giugliano nel 1971 e vive a Venezia. Ha pubblicato i libri di poesia: Futuro semplice (LietoColle, 2010), Avremo cura (Zona, 2014), Le cose imperfette (LiberAria Editrice, 2019) e Ampi margini (LiberAria Editrice, 2022). Scrive per Doppiozero, minima&moralia, Huffington Post, Il manifesto, L’ultimo uomo, Rivista Undici e Il Napolista. È redattore della rivista bilingue “The Florence Review” ed è coordinatore artistico del Festival dei Matti.
© ph Anna Toscano