*

Oggi dovrebbe essere
soltanto oggi

restate desti

sono venuta qui selvatica
nel mezzo di un incendio
le crepe fissano il punto rosso
al centro della mia fronte
svergognata chiedo asilo
al nido artificiale

sono come un’alba
che perdete nel sonno
porto il cielo alla bocca
crollo e non faccio
nessun rumore

precipito di continuo
in acque impazienti
tra i vostri proclami

concedetemi
un nuovo battesimo
che l’acqua
sia davvero Santa

*

Imprudente
come un vetro infranto
come un esatto agguato
allo stupore

come istinto
che tutto genera
brancola la bellezza
come una dama ubriaca

riaffiorano e straziano
figure attese e credute
nella stanza di certezza

l’amore è un lungo riposo
nel mezzo di un incendio

*

Sono la temperatura dell’alba
la zampata
il lago nero
il gemito nettissimo
della tenerezza rubata

urto senza pudore
tra le speranze e gli specchi
rimango miele della mia guerra

parallele le sorti perdurano
condannate alla ruggine
nella mia imprudenza

nei miei occhi indecenti
implacabile il tempo si spegne

da qualche parte è caduto il mio viso
scomparso tra i percorsi delle mani
forse sul banco dei pesci
tra qualcosa che ricordi l’argento

*

Quando si chiudono le strade
bracco la luce ostinandomi
alla fuga nell’odore
che aderisce la terra

come cieca
piena di sensi
nascondo il latte
un lutto continuo

discenderò con il mio odore fedele
lungo il silente etereo bianco

io così amata

*

Fiuto come un animale
il chiarore
come nostro signore
nelle città incattivite
dalla febbre di certezze
e da gesti isolati
l’amore non è ovunque

io sono già accaduta
con tutti i miei sensi
sempre inattesi
dire è una disciplina violenta
mentre il violino suona

e io penso di scoppiare
mentre sbatto
evado il tempo
in cui si compiono
tutti i destini del mondo

*

Carlotta Cicci, Sul banco dei pesci, prefazione di Alberto Bertoni, L’arcolaio, 2022

Carlotta Cicci è nata a Roma nel 1984 e vive a Bologna. Videomaker, illustratrice, fotografa. Ha curato e realizzato numerosi progetti video e documentari (www.disforme.net). Sul banco dei pesci (L’arcolaio, 2022) è la sua opera prima in poesia.